Ventouxman

Giuliano Melis Race Report | 03 giugno 2018

VENTOUXMAN

    Race Report by Giuliano Melis, type 1 dabee, CN
[ndr e commentini by Presidentissimo Editorial DNL]

VentouxMan 2018, una gara spettacolare, durissima, massacrante ma molto molto bella.
Si sa che i Francesi ad organizzare i triathlon son decisamente avanti a noi e qui a Piolenc, vicino ad Orange, nulla è lasciato al caso.
Decido di iscrivermi il giorno di San Valentino perchè su facebook offrivano un pettorale per chi si fosse iscritto in tal data. Così forti della nota tirchiaggine piemontese, io e il mio amico Marco ci iscriviamo. L’amore per il risparmio trionfa sempre!!
Sono adeguatamente preparato, il mese prima ho portato a termine ii mezzo di Cannes, ma qui sarà tutto diverso. Si nuota in un lago artificiale, poi 93 km di bici con la scalata del mitico Ventoux 17.5 km al 8% medio ed infine un bel trail in mezzo ai boschi di 19 km 500 m d+, totale dislivello 2700 m.
Temo anche il vento e il caldo, poichè il sabato, al nostro arrivo troviamo una giornata torrida.
Si parte alle 7.30 quindi sveglia presto con glicemia a 183, colazione super abbondante con crostatine da supermercato. (lo so non è idonea, ma in albergo non davano colazione alle 5 e mi son dovuto adeguare) 2.5 unità (normalmente ne avrei fatte 3.5) [a fine report, un interessante dibattito made in DNL su attività fisica al mattino e strategia insulinica, prima però vi dovete sorbire il report di Giuliano, ndr]
Arriviamo al lago, rapido controllo alla pressione delle gomme, indosso la muta e stacco il micro, poichè lo riporrò nella sacca stagna ( ho il modello nuovo di microinfusore, quello precendente è finito a mollo all’olimpico di Lerici e non è stata una bella esperienza).
Ho ancora qualche riserva sul tenerlo attaccato durante il nuoto [e che caxxo, Giuliano, mollati fuori!, E tieni sto micro addosso e con la basale al 50%!,ndr], ma vista l’impermeabilità del nuovo modello, dalle prossime gare propenderò per una riduzione al 50 % e micro attaccato [ah ecco, bene!,ndr]
Si parte dall’acqua, spallate e gomitate come se non ci fosse un domani, fatico a prendere il ritmo ma i 2 km tuttosommato passano veloci e facili. Sono assolutamente lento, esco a metà classifica in 40 minuti e spiccioli. Recupero qualcosa nel cambio e mi lancio per le splendide strade che precedono il monte calvo. Strade veloci che attraversano gli spledidi borghi storici del sud Francia ed i pregiati vigneti locali.
Prima di iniziare la frazione, riattacco il micro, riduco la basale al 50% e controllo glicemia che è intorno ai 230, benissimo per me, non mi piace stare con glicemie basse [Giuly … sul concetto di basso  la pensiamo diversamente …. o meglio secondo me bisogna essere “oggettivi” … 230 può capitare, ma non va ricercato, e non è basso, oggettivamente! Insomma da 230 a finire in ipo ce ne passano di mg/dl, ndr]
Con me ho barrette ai cereali da 15g, gel in caso di emergenza, e una borraccia con i sali e zuccheri. Dopo alcuni chilometri la glicemia è in discesa così trovo sensato prendere 1 barretta e una sorsata dalla borraccia sali. Da qui inizia un deliro glicemico che mi portetà fino a glicemie oltre i 400. Francamente penso che siano dovute anche ad un cattivo funzionamento sensore, così decido di fidarmi delle frecce andamento glicemia e non dei valori in se [ottima scelta, anche se secondo me non sarai stato a 400 ma non eri basso. Vedi poi pistolotto finale post discussione. Però non mi dirai anche qui che sposi la filosofia dell’alto e sicuro, anzi del “alto e mi piace”, ndr]
In ogni casò la glicemia inizierà a scendere [occhio a non stare sotto i 200 mg/dl o finisci in ipo :-)] con l’arrivo delle rampe del Ventoux. Ci sono parecchi rifornimenti idrici sulla strada, sia sali che acqua, e solidi.
Ne approfitto per aggiungere gel e barrette nelle mie tasche, poichè per tutta la scalata berrò solo acqua (circa 2 borracce) e mezza di Isostad (sponsor della gara, non so esattamente cosa c’era dentro. [La bottiglietta saranno 35/40 gr di cho in totale, ndr]
La salita è durissima, i primi 10 km non mollano mai il 10% ma ho un buon passo e recupero molte posizioni (per questo che credo che i valori del micro siano sballati) così arrivo ai meno 5 dal “sommet” dove inizia a scarseggiare la vegetazione con una gamba piuttosto discreta [ricordiamo che il buon Giuliano è stato Campione Italiano Diabbetico di Ciclismo 2009, ndr]
Per mia fortuna il tempo è nuvoloso e fresco, quindi gli ultimi 5 km dove la pendenza scende notevolmente, sono un vero spettacolo nonchè un susseguirsi di emozioni.
Scollino, non metto il giubbotto antivento (nonostante i 10° in punta) e dopo 4 km sono in zona cambio. Indossate le scarpe mi attende subito una discesa di circa 600 m, quindi strada sterrata e piuttosto pietrosa  in leggera discesa, una salita tortuosa di 1 km e quindi un saliescendi continuo con solamente 600 m di asfalto.
Questo per 4 volte per un totale di 19 km circa. Fortunatemente ci sono 2 rifornimenti a giro e anche wc lungo il percorso (nel primo giro ne approfitterò).
Al cambio opto per le scarpe da asfalto ( ho con me anche quelle con la suola vibram,  ma avendole  usate pochissimo non mi fido a calzarle) e probabilmente non è stata la scelta migliore. Tuttavia in tutta la corsa non ho avuto grossissimi problemi di aderenza.
La glicemia continua a scendere [e che cacchio, sempre con sta glicemia. Dai che in realtà pensavi solo a menare!, ndr], così integro con un gel e un bicchiere di coca al 6 rifornimento. In tutti gli altri ho utilizzato solo acqua naturale.
I primi 3 giri volano via come niente, fatico solo un po’ di più nell’ultimo ( sono già a oltre 6 ore di gara) anche perchè comincia ad esserci tantissima gente sul percorso e soprattutto nel tratto in salita, vi son parecchi atleti che camminano e che impediscono una andatura fluida. Inoltre non essendo abituato ai trail, le anche cominciano a fare un po’ male. Questo sarà l’unico ricordo doloroso per i seguenti 3 giorni.
Arrivo nel rettilineo finale, francamente mi scende una lacrimuccia [e lasciamoci andare ogni tanto, lo sport è anche emozione sincera!,ndr], ma sono estremamente soddisfatto perchè ho affrontato il Ventoux a testa alta, con un buon ritmo e senza arrivare stravolto.
[6 ore 29 minuti] 112° finale, 93 tempo sia di scalata del ventoux che del trail e 17° di categoria [io sono per l’abolizione delle categorie!,ndr]
Bene bene, l’avvicinamento al Iron Cervia continua!
[Bravo Giuly, e perdona se vado dritto per dritto sulle cose, ndr… non è che adesso non mandi più i report perchè temi gli ndr presidenziali …. ndr].
E adesso continuate più sotto, con un piccolo approfondimento, tratto da una discussione in chat tra alcuni atleti di “spicco” della famiglia DNL.
Discussione tratta da Chat Whatsapp

SIMONE SCIORTINO
Nel frattempo stamattina mi rode tanto il culo, non riuscire a terminare un allenamento xke in IPO dopo 40’… Chiedo a nuotstori/triatleti del gruppo. Quando nuotate la mattina presto, fate colazione? Se si quanto magnate ed in ke % riducete il bolo, se lo riducete. Si accettano consigli😅

ALBERTO BRUNELLI
Ciao Simone, io a parità di intensità, nel nuoto ho un consumo energetico superiore rispetto alla corsa e alla bici. Questo però l’ho verificato la sera, perché non mi alleno mai la mattina. Solo in gara ho nuotato la mattina e non ho riscontrato lo stesso problema. Adesso se riesco, mi piacerebbe fare una prova con vogatore, per verificare se tutto dipenda dall’utilizzo degli arti superiori. Cmq fossi in te proveremo un integratore a  lento rilascio tipo MALTO+ (Syform)

SIMONE SCIORTINO
Ok. Sai quanto è il DE?

ALBERTO BRUNELLI
?

CRISTIAN AGNOLI
Brunelli, ‘gnurant! DE è la Destrosio Equivalenza

*La destrosio equivalenza viene espressa con un valore numerico che va da 0 (amido complesso) a 100 (glucosio); tale numero dipende dalla lunghezza dei monomeri presenti nell’amido e nei suoi prodotti di idrolisi.

Tanto MAGGIORE è la destrosio equivalenza (DE vicina a 100), tanto MINORE è la lunghezza della catena glucidica (maggior grado di idrolisi)
Tanto MINORE è la destrosio equivalenza (DE vicina a 0), tanto MAGGIORE è la lunghezza della catena glucidica (minor grado di idrolisi)
Per quanto detto, il glucosio si caratterizza per la massima destrosio equivalenza (DE=100) mentre il valore è molto basso nell’amido (DE tendente a 0). La destrosio equivalenza aumenta mano a mano che l’amido viene “scomposto” (idrolizzato) in catene più piccole; sarà quindi maggiore nelle maltodestrine e via via ancor maggiore nelle destrine, nel maltotriosio, nel maltosio e nel glucosio
In termini tecnici, la destrosio equivalenza è una misura della quantità di zuccheri riducenti presenti in un carboidrato, espressa come glucosio (o destrosio che dir si voglia), per 100 grammi di sostanza secca del prodotto. Per esempio, una maltodestrina con DE pari a 10 possiede una capacità riducente pari al 10% di quella del destrosio (fonte: mypersonaltrainer)

FRANCESCA ZENTI
Buongiorno! A me capita soprattutto se a digiuno nuoto al lago!
Ma cmq abbasso la basale e prendo un gel della BiotchUSA (60 gr = 52 cho) durante, ne prendo un po’ alla volta!

SIMONE SCIORTINO
Ma se mi alzo alle 6 e alle 7 sto in vasca se abbasso la basale x un’ora poco faccio…
L’unica è capire da ke valore parto ed a una certa ora integro con un gel

GIULIANO MELIS
Grazie Alberto.. mi sa che prenderò ispirazione non solo dal punto di vista sportivo. Cmq io al mattino non mi alleno mai a nuoto (a Fossano la piscina apre solo alle 9). Normalmente non riduco mai la basale, ma stacco il micro prima di entrare in acqua. Integro con 15/20 g cho

MARCO MANGIAROTTI
Anche io piu o meno faccio come Giuly… quelle rarissime volte che mi sono allenato la mattina.
Al mattino presto non ha molto senso fare particolari lavori in acqua. Piu che altro 45′-50′ lipidici aerobico con esercizi vari. Quindi se ho glicemia alta tipo 200 resto a digiuno e stacco il micro. Se ho la glicemia bassa tipo da 80 a 130 per dire (poi dosaggio etc.dipende dalle volte) allora 1u e 25g cho succo di frutta appena prima di entrare in acqua altrimenti ipo assiciurata.  Durante non integro mai, ma nulla vieterebbe di tenermi la borraccia o altro a bordo vasca. Se facessi bolo colazione 4-5u con 50-60g cho, entro in acqua 2h.30′ dopo non prima! Non ho mai trovato il modo di gestire i boli pasto facendo corsa o nuoto anche blandi subito dopo o quasi. Solo in bici riesco…

FRANCESCA ZENTI
Ma invece una cosa che mi turba è questa: esco in bici la mattina alle 8.30, non mi sveglio alle 6 per fare colazione. Ma almeno alle 7… 7.30. Non so mai come gestirmi la colazione, se faccio il bolo giusto vado in ipo dopo 10km, se abbasso il bolo vado in iper… non so come come fare. ?

SIMONE SCIORTINO:
Io mangio normalmente e bolo normale, prima di salire in sella riduco la basale al 30% e da bravo atleta dopo 20′ di pedalata inizio a integrare

FRANCESCA ZENTI: In quei 20 minuti vado già in ipo io se parto con sotto l’insulina della colazione 🙈

CRISTIAN AGNOLI: Franci, meno cho e dunque meno bolo a colazione, e appena in sella prendi cho. Così l’apporto cho totale è invariato o pressoché invariato e dovresti 1. Evitare ipo 2. Allenarti bene 3. Non assumere più calorie di quante ne bruci

FRANCESCA ZENTI: 👍🏼🤟🏼😎 domani provo

MARCO MANGIAROTTI
Farei il 20% in meno di insulina nel bolo e mangio uguale. Riduco la basale al 50-80% a seconda del giorno e del giro (ma anche no se sono molto in forma la lascio al 100% e magari mi alimento di piu…)…Poi appena prima di salire in sella mangio qlcsa 10cho rapidi per esempio…ma dipende dall orario…alla mattina presto x esempio 4,5u 60gcho alle 7.00 e magari mentre raggiungo gli altri alle 8.00 mi mangio una mela 20gcho….a volte mangio una merendina sfiziosa…altre volte croccante…cmq max 20gcho appena prima di partire…poi vado un po a senasazione e dopo 45′-60′ comincio a pensare se integrare qlcsa…se sono ben allenato ho bisogno di piu insulina o meno cho

GIULIANO MELIS
Abbasso il bolo e mangio quantità maggiori di cho a rilascio lento… generalmente faccio così. .. ps @mangiarotti sono il Giuly 😂😂😂


MARCO MANGIAROTTI
Cmq cristian ha ragione
Prova a lasciar perder i cho a rilascio lento
Fatti la tua colazione
A pranzo per esempio se poi vado in bici, meglio se sto leggero pasta e carne e frutta ma non mangio insalata…che invece esagero solitamente se non faccio sport

MARCO MARELLI:
Io seguo la stessa linea di Mangiarotti più o meno.
Quando nuoto alle 7 del mattino parto a digiuno e faccio colazione appena finito. Se ho la glicemia a 200 resto così, se sono sotto i 100 butto giù un gel 17 cho altrimenti ipo sicura. Per quanto riguarda la bici faccio la solita colazione con 1 u in meno del solito e dopo ogni 50 min di attività prendo i soliti 50 g cho.

CRISTIAN AGNOLI:
Buoni ragazzi o doc Sudano abbandona il gruppo 😉👺

NDR conclusivo:
Riepilogando sulla questione allenamento mattutino e premesso che nessuno è perfetto, che una ipoglicemia qualche volta può capitare e non è reato e che quanto qui scritto è solo un modo per trarre da una chat improvvisata qualche spunto di riflessione di cui la diabetologia dello sport ha tanto bisogno:

Sciortino una mattina va in ipo mentre nuota, ma non a digiuno, quindi probabilmente per troppa insulina esogena in circolo.
Secondo me uno come Sciorty a nuoto si dovrebbe allenare SEMPRE a digiuno, visto che ci va la mattina presto.
E poi una bella colazione gratificante. Ma meglio che non lo fa, sennò poi diventa troppo forte. E chi lo piglia più!
Marelli nuota a digiuno, ma se non ha almeno 100 butta giù un gel da 18 cho.
Mangiarotti è un grande e non si tocca, poi mi dà quasi sempre ragione anche se poi nel whatsappaggio compulsivo è un po’ contradditorio (Long Live Mangiarotti!). Ciò detto mi pare di capire che difficilmente nuota la mattina, e comunque è una macchina efficientissima. Ma se fa bolo a colazione e si allena con insulina residua a 1h30-2 dal pasto, mangiucchia qualcosa nel durante per contrastare l’eventuale coda di insulina, e poi a seconda di stato di forma, efficienza del gesto nella disciplina (nuoto, corsa o bici), durata allenamento e ritmi (lui tira sempre, ma fa anche qualche lipidico) ha necessità di boli diverse, sia di cho sia di insulina, e viaggia spesso con micro al 100% oppure se stacca il micro per comodità, si fa prima un bel boletto per avere insulina in circolo nelle 2-3 ore successive. Mangiarotti poi va di succo di frutta e panino al prosciutto. I gel li tiene di scorta.
Melis non nuota la mattina, non riduce la basale ma stacca il micro. E che cavoli! E’ la stessa cosa.
Prima della gara, invece adotta la tecnica del mangiare di più e fare meno insulina, anche se a mio avviso, questa  strategia, che è la strategia più usata dagli sportivi diabetici, è la meno adatta, a meno di non partire subito (entro 15-20 minuti dal bolo) sfruttando l’attività fisica per metabolizzare la quota di cho non coperta dal bolo e gestire la coda residua di insulina per far arrivare ai muscoli benzina.
Così facendo invece iperglicemia assicurata (il bolo non copre i cho e in più mettiamoci l’adrenalina e la tensione pregara che notoriamente fa schizzare tutto all’insù) e l’iperglicemia che ne consegue può poi a) indurre a correzioni con bolo impulsive b) a non poter mettere in pratica una strategia delle integrazioni adeguata in quanto ci facciamo condizionare dalla glicemia e aspettiamo a integrare e se la gara dura più di 3 ore l’integrazione è fondamentale…
Per questo motivo, tornando alla prova di Giuliano al Ventouxman, non credo che quel 400 sia dovuto a errore del sensore. Magari era un 350, ma la strategia adottata lo giustifica (meno bolo per i cho assunti, perlatro di scarsa qualità e diversi da quelli abitualmente utilizzati perchè in trasferta transalpina, micro off durante il nuoto, nessun bolo prima di staccarlo, riaccensione dopo 1 ora al 50%, integrazioni nel durante).

Alberto sa che nella corsa, dove è più efficiente (anche se i risultati atletici parrebbero smentirlo da anni oramai) può tranquillamente permettersi un allenamento a digiuno, se lipidico, fino a 45/50 minuti. Non ci parla però della sua strategia quando fa allenamenti più intensi, ma alla mattina fa solo gare e conoscendolo so che è uno che fa bolo standard cercandolo di distanziarlo di circa 3 ore dall’inizio dell’AF anche se è un tipo abbastanza adrenergico e dunque un po’ di buona insulina residua non può che fargli bene per gestire le iperglicemia da stress emozionale.

Francesca Zenti, se la mattina va in bici e fa insulina standard va in ipo perchè il bolo in circolo le fa abbassare bruscamente la glicemia. Ammette di fare insulina, quando va bene 2 ore, ma spesso 1h prima di partire. Quindi cosa può fare?
In base a quanto letto sopra, tutto e di più.
Riassumendo:

  1. Può partire a digiuno e poi integrare, in base a durata e intensità (se ben adattata alla bici, e con una basale ben tarata, può anche reggere un paio di ore a ritmi lipidici) al bisogno non necessarimaente con gel, ma anche con bocconcini di pane e marmellata. La bici lo consente.
  2. Se proprio proprio non riesce a fare a meno della colazione (normalmente di circa 60 gr di cho mi pare di capire), e non vuole alzarsi alle 4 di mattina così da far passare 3-4 ore tra bolo colazione e inizio allenamento, le suggerisco di mangiare meno (assumere meno cho di quelli che vorrebbe, giusto un rompidigiuno da 30 gr di carboidrati) e fare il relativo bolo commisurato standard. Così invece di 6/7 unità in circolo, ne avrà 3. Partire e mettere dentro altri 30 gr di cho nei primi 30 minuti di pedalata. E poi casomai, integrare regolarmente nella seconda o terza ora di allenamento. In questo modo i cho assunti sono gli stessi (60 gr di cho) e gli altri cho che assumerà sono giustificati dalla durata e dall’intensità dell’uscita
Il tutto ovviamente analizzando come è andata la gestione nelle 10-12 ore precedenti (iperglicemie, ipo notturne, variazioni importanti nel profilo basale, correzioni con bolo)

Cristian:
la mattina si allena poco, e quando lo fa, sempre a digiuno e a ritmo lipidico (reale o percepito?).
Anche con valori glicemici 80-100, se in periodo di forma discreta, gestisce allenamenti in zona 1 da 60 fino 100-120 minuti con curva pressochè piatta, anzi nella fase centrale dell’allenamento, la curva glicemica si impenna per  poi rientrare ai valori iniziali. Cristian è una macchina lipidica ottimizzata al podismo e forse anche alla bici se ci va. Probabilmente se nuotasse, finirebbe in ipo, perchè nuota male e non è abituato a questo tipo di gesto atletico.

Riesce anche a gestire lavori di fartlek e ripetute brevi massimali, in questo caso perchè fisiologicamente la glicemia tende a salire con questo tipo di sforzi.
Se invece lavora in Zona 2 e 3, quelle del massimo consumo di zuccheri, deve necessariamente integrare, mediamente 0,3 gr di cho pro kg pro ora equivalenti a 25/30 gr di carboidrati.
Gli allenamenti a digiuno servono a Cristian anche per capire se ha una basale adeguata e se è in crescita di forma fisica ovvero il suo corpo ha imparato a usare più grassi e meno cho.
Se non regge un lipidico di un’ora a digiuno (mattina presto oppure ad almeno ⅞ ore dal pasto e dunque dal bolo insulinico) significa a) non è  ancora in forma, ovvero che a quei ritmi che ritiene da lipidico in realtà non sono in lipidico; b) oppure che fa troppa basale.
Sul punto a) è opportuno conoscere le proprie zone di allenamento effettive e attualizzate, e usare il cardio e in bici, addirittura, per chi può permetterselo, il wattometro. Altrimenti parliamo di aria fritta.
Sul punto b) spesso la basale maggiorata ci serve per avere un tappetone sotto che ci consente di coprire alcune nostre lacune nella gestione dei pasti e dei boli.
Anche Cristian la tiene un paio di unità sopra quella che considera ideale (16/17 ui vs 14/15) ma non inficia la su
a capacità di reggere un lipidico. Diverso il discorso se la basale fosse a 25/30 ui. Qui è una scelta che uno fa, anche in base al proprio compenso.
Per dirla tutta, Marelli ad esempio fa una caterva di basale, ma mangia come un lupo e per come vive lui (ritmi indemoniati) di sicuro non può essere, e non sarà MAI, un precisino.
Quindi bene fa a tenere una gestione della basale “maggiorata” però sa anche che così facendo un’ora di corsa a piedi a digiuno la mattina farà fatica a reggerla senza finire in ipo partendo in normoglicemia. Un’ora, un’ora e trenta di bici, invece secondo me sì, perchè Marelli in bici è uno spettacolo. A vederlo pedalare è un piacere e la sua efficienza biomeccanica può addirittura pareggiare la sovrabasalizzazione.
Cazzo che pistolotto!
Ma di cosa stavamo parlando … ah sì del Ventouxman di Giuliano Melis che si sta preparando per il suo primo Ironman.
Però che palle questi diaBBetici thriatleti… siete veramente MAINSTREAM!
Oramai il Triathlon è troppo di moda!

Per fortuna che c’è DNL che sa raccontarlo in maniera originale. Tutti d’accordo, vero?