Racereport by Francesca Zenti, ditipo 1, Brescia
Dopo la “ sconfitta” dello scorso anno al Triathlon Olimpico di Peschiera, decido che è arrivato il giusto momento di ributtarmi a capofitto in una gara con le stesse distanze. Mi iscrivo così al Triathlon Olimpico di Sirmione, 25 giugno.
Credo di essermi allenata abbastanza bene, provando combinati ed uscite lunghe in bici con i miei compagni di squadra che hanno una” marcia in più” di me.
Tutto mi sembra perfetto. La settimana prima della gara ho preferito far poco e riposare.
Un’uscita in bici e una di corsa, ma con le temperature alte dopo pochi km abbandonavo. Mercoledì sera per un lampo di genio decido di provare il corso di Military workout, conseguenze: gambe a pezzi per due giorni.
Arriva il girono della gara, mi sento carica, agitata, felice e spaventata nello stesso tempo.
Alle 16:00 parto con il nuoto (muta vietata e io ne sono felice), concluso i 1500m tranquillamente in 28’51”
Entro in T1, mi metto in sella, dopo circa 10km mi stacco dal gruppo, le mie gambe non reggevano, erano pesanti ed affaticate. Sicuramente i 31 gradi ed il sole non mi aiutava. Rallento e aspetto il gruppo dietro di me, ma dopo ancora 10km mi faccio staccare anche da questo. Il pensiero era di abbandonare la gara, ma decido di prenderla con filosofia e finire questi 40km al mio ritmo.
Entro in T2, abbandono finalmente la bici, scarpe da corsa e via… parto per i 10km. Per i primi 5 mi sentivo bene, avevo recuperato un po’ di forze, tenevo un ritmo di 5,15 / 5,20 . Al secondo giro inizio a sentire dei piccoli crampi, inizio a pregare che sia solo la stanchezza a farmeli sentire, invece ho corso gli ultimi 5km con questo compagno di viaggio. E’ stato come avere due cani che mordevano i miei polpacci, mi hanno costretto a fermarmi più volte e rallentare per il dolore. Ma non volevo ritirarmi, mancava poco.
Oltre a questo , negli ultimi 5/6 km ci ha tenuto compagnia un bel temporale con tanto vento. Forse è stato un bene, ha abbassato decisamente la temperatura e mi ha permesso di concludere la gara.
Contentissima di tagliare il traguardo in 2h e 49’, mi sentivo forte!
Diciamo che mi son accorta dopo di aver sbagliato molte cose.
Sicuramente non proverò nessun corso la settimana prima della gara! E metabolicamente credo che l’agitazione e l’adrenalina abbiamo avuto la meglio su di me.
Solitamente in gara spengo il microinfusore, ma siccome ho sempre finito con valori alti questa volta decido di ridurre la basale dell’ 80% già da due ore prima della gara e tenerla così per tutta la durata. Così mi ritrovo alla partenza con un valore altissimo che mi trascino fino alla fine. In bici integro comunque con tanta acqua un gel da 20cho e faccio poca insulina (solo 0.50 unità perché solitamente in allenamento spengo il micro e integro senza bucherellarmi). La glicemia non si abbassa, così provo con ancora 0.50unità. Inutile, continuo la mia gara senza pensarci troppo e cercando di bere molta acqua. Finisco con un valore di 230 che correggo subito all’arrivo.
Rispetto allo scorso anno posso dire di averla finita, di essere soddisfatta anche se la prestazione non è stata la migliore. Ho imparato che anche con la glicemia alta è giusto integrare, facendo magari un po’ d’insulina. Vedendo i valori però ho ancora parecchia strada da fare e parecchie cose da imparare!!
Ma GRANDEME che l’ho finita!