Andrea Vegy Verzura @ Mezza TCE
Quest’anno la maratona di Sant’Antonio aveva un percorso completamente rinnovato … tra percorso intero e ½ maratona ci sono stati 3800 finishers un vero successo, quasi 1000 in più dell’edizione precedente … Ma non sono stato tra questi.
Ho optato per una gara che, alla terza edizione, è già diventata mitica per noi “pianuricoli”: la Traversata dei Colli Euganei, o Transeuganea o TCE.
Se qualcuno desidera più info le può trovare qui http://www.
Il percorso è impegnativo, scosceso, a tratti impervio.

Belli gli scorci di natura e i sentieri così vicini alla città.
Davvero troppi invece gli odori delle trattorie, spesso dozzinali (tutte con lo stesso menu bigoli gnocchi grigliata, patate fritte),usate come scusa da legioni di padovani in coda ogni domenica come se bastasse la parola “andare sui colli” per avere diritto di asfaltarsi le arterie di grassi saturi.
In ogni caso alla partenza per questa fatica eravamo in circa 900: un pò tanti ma partenze differenziate per le due distanze e un discreto tratto per creare le prime fratture nel gruppo, hanno evitato eccessivi addensamenti alle prime strettoie.
Ho giocato in casa, la maggior parte di questi sentieri li conoscevo, spesso vengo a correre qui, fuori dai comunque accoglienti argini di Padova.
Ho fatto fatica, mi sono divertito, sono arrivato: sembrerebbero tutte cose positive ma in realtà l’esperienza non è stata così positiva.
E’ andata bene e sono contento di averla fatta, ma poteva andare molto meglio, molto. Non sto parlando del cronometro che da sempre, giudice severo, mi ricorda che sono uno “scarso-esperto”…. (tempo finale 3h38, ndr).
Insomma uno di quelli che di solito dopo un pò di figuracce a piedi, passano alla bici cercando di colmare il gap atletico aumentando il livello tecnologico del mezzo…. (senza offese agli amici di ciclismo e diabete!!).
Sto parlando invece della fatica fisica che è stata superiore a quello che avevo messo in conto: ecco qui il punto.
Mind first: ragiona, approfondisci, sempre attento…
Eat well: mangio fuori casa 10/14, è difficile ma posso fare molto molto meglio….o almeno ….meno peggio. Questo per me è il problema #1.
Sleep a lot: dormire poco non è furbo (per chi ha figli piccoli….passerà). Problema #2
Train hard: Problema #3. Se salti gli allenamenti ci sarà pure un motivo sacrosanto… ma o trovi il modo di rispettare un programma… altrimenti è inutile arricchire gli organizzatori di eventi.
Il cambio tipologia allenamenti e corse mi aiuta.
Love all: Quanto ai sentimenti di fratellanza con altri atleti…è una cosa bella che è inversamente proporzionale all’importanza che si dà al crono.
- METABOLICAMENTE: Prima di concludere ecco come ho gestito la terapia alimentazione per la giornata della gara:
cena sera prima: pasta al pomodoro - basale: invariata (16 U DEGLUDEC)
- risveglio: anticipato per fare colazione (yogurt e panino al prosciutto) e bolo standard ( 4 U humalog) e arrivare alla partenza a digestione completata (glicemia capillare per taratura 145mg/dl)
- integrazioni: circa 15 g cho ogni 40-45 minuti. Acqua fin dal primo ristoro 8questa l’ho imparata)
- monitoraggio: in continuo con CGM (allarmi gara 100-180 non supreati)
- post gara: iper dopo circa due ore dall’arrivo (per somma di banana senza insulina e forse rimbalzo post sforzo) 237 glucometro.
Occupy diabetes: dovrei cambiarlo in Occupy Health…… (o nel mio caso farebbe anche una belle rima… OCCUPY BMI) … davvero Diabete no Limits!
… Repeat! [ndr]
Ciao. Vegy
