Maratona dles Dolomites 2016

Racereport by Marco Marelli, 3 luglio 2016

mmdolomites2016

RaceReport di Marco Marelli
Ndr by Presidentissimo 🙂

Schermata 2016-05-09 alle 16.27.28Al via per la Seconda Maratona Dles Dolomites, dopo il 2013 ci riprovo con un gruppo 52/36 al posto del 50/34 della volta scorsa.
La preparazione in bici è stata in funzione del triathlon e non certo per affrontare 7 passi e 4000 mt di dislivello in 138 km anche se nelle ultime 2 settimane ho macinato montagne e chilometri abruzzesi, mi sento a posto e penso di andare bene.
La novità è che ho deciso di utilizzare in gara il sensore della free-style dopo l’esperienza interrotta subito dopo il nuoto nell’Ironman  di Kalmar lo scorso anno quando mi si staccó nel vestirmi da ciclista al primo cambio (Marelli quando si toglie la muta è come i California Dream Men, ndr)
L’ho installato qualche giorno prima in modo di poter comparare i dati con il glucometro che uso abitualmente per capire eventuali differenze di risultati, ho recuperato un buon cerotto che mi protegge bene anche quando nuoto (leggere bene le istruzioni all’acquisto su uso cerotti, umidità, caldo … c’è scritto tutto … UN PO’ DI PAZIENZA, ndr)
Schermata 2016-07-27 alle 12.44.42Nei giorni precedenti alla gara le glicemie sono accettabili  a parte qualche picco dovuto allo strudel del quale sono tossicodipendente (allegando un semplice grafico a titolo esemplificativo si potrebbero evincere le risposte glicemiche … il software si scarica dal sito dove si acquista il sensore ed è di uso intuitivo e ci stanno pure un sacco di app per smartphone, ndr)
La sera prima della gara peró i miei compari decidono di mangiare pasta in camera davanti alla partita Italia-Germania ad un orario improbabile ( 21.30 ) e questo mi porta il mattino dopo alle 4.30 ad avere un bel 318 al risveglio (?  mangiare la pasta a cena non è vietato, nè controindicato … sono questioni di gestione personale … ndr)
Decido quindi di fare 6 unità ed una colazione con thè senza zucchero ed una fetta di crostata 45g (quindi parte del bolo è per correggere l’iperglicemia, ndr)
Per la gara ho preparato dei piccoli panini con bresaola e grana da mangiare in un sol boccone, i sali minerali li ho presi come al solito nei 3 giorni precedenti in modo da evitare quelle schifezze che ti offrono ed in gara bere solo acqua.
Porto anche qualche gel per eventuale necessità di zuccheri veloci.
Il via è fissato per le 6.30 e,come sempre, i partecipanti sono 10000. Io e l’amico Lucio partiamo in terza griglia il che ci agevola un po’ sulla prima salita così arriviamo in fretta sul Campolongo e via via passo Pordoi,Sella,Gardena e di nuovo Campolongo tutto in 3 ore.
Le glicemie sono stabili tra 100 e 160 e la freccetta che indica su giù o stabile mi aiuta  a decidere quando integrare con i 50 g di carboidrati previsti per ogni ora di gara (nota per il lettore glicemia-dipendente: il sensore aiuta a decidere, non fa decidere nè sostituisce la nostra esperienza e la nostra testa, ndr)
Anche se su ogni valico c’è un invitante ristoro mi fermo solo sul 2º scollino del Campolongo per riempire d’acqua la borraccia.
Con il sensore è più comodo verificare la glicemia e la provo molto più frequentemente che in qualsiasi altra gara alla quale ho partecipato, devo dire che ritengo personalmente la frecciolina della tendenza della glicemia molto positiva nell’ambito delle gare di endurance alle quali partecipo ed anche ai lunghi allenamenti, la riprova arriva al termine della 6ª salita del Giau dove  mi ritrovo con 89 ed una freccetta che indica abbassamento in picchiata (considerare sempre un certo ritardo tra valore indicato e reale, ndr) nonostante la mia sensazione sia di star bene e di non avere bisogno di nulla visto che ho accettato 2 biscotti da un simpatico pasticciere a 2 km dalla vetta.
Mi fermo al ristoro, bevo coca cola, crostata e banana (ad occhio 80/100 gr di cho, non pochi, stavi bassino Marelli, ndr) e mi fiondo a tutta sugli splendidi tornanti che mi portano ai piedi dell’ultima salita che porta al passo Falzarego e Valparola.
Ho affrontato il Giau in modo tranquillo visto le pendenze non proprio adatte alle mie caratteristiche e questo mi permette di salire sull’ultima montagna agevolmente con una buona pedalata, anche la glicemia è attorno ai 100 ed ha una frecciolina che indica stabilità.
L’ultima discesa da Valparola a La Villa è il momento che aspettavo da quando son partito, una strada perfettamente asfaltata,molto tecnica ma spettacolare e velocissima, raggiungo spesso 80 km/h ed anche 90 nel punto più veloce.
Arrivato a La Villa a 5 km dall’arrivo la novità del Muro del Gatto, trattasi di una supersalita al 20% dove solo le ali di folla ai lati mi persuadono a non scendere dalla bici.
Scarico sui pedali tutta la forza rimasta,sento le gambe che esplodono ed arrivo su in 1 min 31″, da li tutta discesa fino a Corvara all’arrivo che raggiungo con 11 minuti di anticipo rispetto alla partecipazione del 2013 (gli anni passano per tutti tranne per Marelli … ndr)
Che dire gara stupenda per posti incantevoli ed organizzazione impeccabile.
Chiunque ha la passione della bici almeno una volta secondo me questa esperienza la deve vivere. Saluti a tutti !!! (Grande Marelli, ndr)