Sirmione, 24 giugno 2017
Francesca Zenti (#ditipo1, BG) race report
Un Sirmione Sudato!
Per il secondo anno di fila decido di iscrivermi ad una delle gare che reputo più belle nella nostra zona, l’olimpico di Sirmione. Lo scorso anno non ero molto preparata per questa gara , ma questa volta mi sentivo bene, convinta di ciò che facevo.
La mia convinzione ha iniziato a calare nei giorni prima, quando la temperatura non scendeva sotto i 35°.
Con tutto l’ottimismo di sto mondo mi presento il 24 giugno piena di energia.
Posiziono le scarpe in T2, la biciletta in T1, muta vietata per il troppo caldo ( insomma, anche al Tg5 avevano annunciato che fosse il giorno più caldo dell’anno, 38°)
Aspettando lo start cerco di rilassarmi, mi sento molto meno agitata delle scorse volte e provo ad immaginare come andrà questa gara.
La frazione di nuoto è stata la migliore, sono uscita in 25 minuti tondi tondi. I 40 km di bici sono passati velocemente , sono stata sola i primi km per poi finire in scia ad un buon gruppo che mi ha recuperato. Purtroppo non c’era un filo d’aria, l’acqua nella borraccia era calda ed era quasi impossibile bere e rinfrescarsi. Gli ultimi 5 km ho iniziato a “perdere colpi”.
La corsa. Beh la corsa è sempre stato il mio punto debole. Mi ero preparata, speravo di riuscire a correre (se si può così definire) i 10 km a 5’30”. Ma appena ho infilato le scarpe ho sentito che le gambe non andavano, il sole che batteva sulla mia testa ed il caldo saliva da terra, ero già sconfitta in partenza. Ho camminato i primi 200m fino al ristoro, dove mi sono rinfrescata per bene. Ho chiuso la frazione in ben 1 ora e 3” , fermandomi spesso alle docce e pensando più volte di ritirarmi. Voglio essere sincera, è stata una vera agonia! Se non fosse stato per la mia famiglia, scesa in giornata a vedermi, forse non l’avrei conclusa. L’unica cosa consolatoria è stata vedere almeno una ventina di atleti ritirati o collassati per il caldo. Il gazebo più frequentato è stato quello del 118!
Non sono molto soddisfatta, anzi quasi niente. Anche se le condizioni erano abbastanza toste, torno a casa con l’idea di mettermi sotto con gli allenamenti per provare a migliorare un po’.
Metabolicamente parlando è stata la prima gara in cui le glicemie sono state buone (forse ero anche più tranquilla?!). Nei due precedenti sprint devo dire che ho corso con una frequenza cardiaca alta, quasi sempre sopra la zona 4. Questa volta mi sono voluta basare solo sulla frequenza, cercando di non salire sopra i 165/170 battiti (tra la zona 3 e 4).
Dato che la partenza era alle 16:00 ho pranzato con 60gr di pasta, una fetta di melone e bresaola, facendo un normale bolo.
Misuro alle 15:00 e mi ritrovo con un bel 123. Decido di abbassare la basale del 50% per 1h.
Alla partenza 150 , bevo un succo da 14 cho e decido di riportare la basale normale, dato che per esperienza in ogni gara la glicemia tendeva sempre ad alzarsi.
Salita in bici mi trovo un 160 con la freccia verso il basso (dimenticavo! Per l’occasione ho messo il sensore, di cui non mi fido molto, ma per i valori standard/bassi è abbastanza affidabile), spengo così la basale e mangio due albicocche zuccherate. Ho deciso di spegnere il microinfusore perché ho notato che nell’ultimo mese il caldo mi portava ad avere valori molto più bassi. Prima di scendere ed iniziare a correre mi sono sentita strana, ri-misuro, 120 sempre con freccia in giù. Correggo con un gel da 30cho.
Durante la corsa prendo una fiala di glucosprint (non avendo altro) e beve un bicchiere di the zuccherato.
Concludo con un valore di 128, gara pessima ma glicemia buona. Qualche piccola soddisfazione ci voleva! Devo ammettere che da quando sono tornata dal Camp Dnl di triathlon tutto è sembrato più scorrevole!