DNL@BvGTRAIL2016 - Salò>Limone (BS) | 9 Aprile 2016

LUISA @ BVGRun

BVG RUN 25KM + 950 M…
DUE RIGHE DA LUISA CAMPREGHER
[ditipo1, 36 anni,  TN]

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Doc Review al report di Luisa > a cura della dott.ssa Laura Nollino, endocrinologa Ospedale di Treviso
Premesso che è il mio primo report metabolico, commento esclusivamente da un punto di vista di gestione terapeutica:

– Luisa si identifica come una “iperadrenergica”, con iperglicemia pre-AF che porterebbe quindi a considerare un rapporto insulina/CHO più basso di quello considerato I/CHO pre-gara 1:15 (non 1:20) per cui al mattino avrebbe potuto aggiungere 1 UI di Aspart piuttosto che farla ad inizio gara. Dobbiamo inoltre considerare che l’iperglicemia di per sé può inibire gli ormoni dello stress con un aumento di rischio ipoglicemico nelle ore successive all’iperglicemia (vedi repentino calo al 19°Km), integrato opportunamente. In corrispondenza di quella fase viene anche segnalato affaticamento muscolare correlato all’utilizzo delle scorte di glicogeno
– Post-AF considerare un rapporto I/CHO 1:20 (al posto di 1:15)
– Gestione degli allenamenti con 0,7 g/Kg di CHO, pre-AF 0.9 g/Kg, in gara 0,3 g/Kg in linea con la nostra esperienza sul campo.
– Ottima gestione dell’idratazione e delle integrazioni durante AF
– Iperglicemia tardiva serale è sicuramente correlata al pasto assunto (pizza e birra): utile come eseguito, bolo “ad onda doppia” 2/3 di dose al pasto e 1/3 dopo 2 ore
I giorni precedenti alla gara durante i quali si sino verificate glicemie di difficile gestione sono sicuramente da correlare all’ intercorrente infezione virale gastrointestinale (aumento del fabbisogno insulinico giornaliero)
– Monitoraggio: il sensore Frestyle Libre ha permesso a Luisa di identificare il cosiddetto “effetto tramonto” ossia un maggior fabbisogno insulinico nelle ore del tramonto-notte.
Tengo a precisare che il sensore registra la glicemia interstiziale con un ritardo di lettura fisiologico di massimo cinque minuti rispetto alle misurazioni da capillare, pertanto il test tramite puntura del dito con un glucometro è necessario quando i livelli di glucosio variano rapidamente sia verso l’alto che il basso (durante AF sarebbe stato opportuno un controllo crociato capillare).
Sembrano minime puntualizzazioni ma in atleti preparati come Luisa possono fare la differenza.

 

Raramente mi sono iscritta ad una competizione di mia iniziativa: il più delle volte è qualche amico o mio marito che mi mettono nell’orecchio un qualcosa che poi riecheggia… finchè mi lascio trascinare.

Così è stato anche per la BVG RUN (25 Km con 950 m di dislivello, con partenza da Salò ed arrivo a Gargnano). Concluso il CAMP DNL in Abruzzo, Cristian mi parla della BVG, dicendomi che lui parteciperà alla 74 Km mentre i Doc Mario Vasta e Andrea Benso alla 25 Km. Subito mi prende l’entusiasmo di rivedere Cristian, Mario e Andrea nonché di mettermi in gioco nello sport che pratico e che mi appassiona. Guardo il sito della BVG che prevede 3 percorsi di difficoltà differente: do una sbirciata a quello della BVG RUN che sembra calzi a pennello con gli allenamenti che sto facendo in quest’ultimo periodo. Immediatamente delibero: questa è la gara giusta per me! Ci sarò anch’io il 9 aprile sul lago di Garda!

Ho corso alcune mezze maratone in questi ultimi mesi: a novembre la mezza di Riva del Garda, dicembre a Cittadella, febbraio a Verona. Nel periodo invernale ho alternato la corsa a qualche sci alpinistica. Concluso lo sci alpinismo ho ripreso a correre anche su sterrato iniziando gradualmente ad inserire dislivello. Quindi la BVG RUN l’ho subito considerata adeguata al mio livello di preparazione.

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Ho simulato due volte il percorso della gara (20 km con 750 m di dislivello circa – tempo 2 ore e 20 minuti di attività), una volta in orario mattutino ed una volta successiva in orario pomeridiano: glicemie stabili, integrando adeguatamente (1 gel = 25 g CHO e 2 caramelle = 13 g CHO; riserva d’acqua), giungendo a fine allenamento non eccessivamente stanca ed in normo glicemia. In questi due allenamenti ho potuto verificare che la glicemia rimaneva stabile assumendo:

  • ½ gel (=12 g CHO) al termine della prima salita (500 m dislivello) per circa 3,5 Km (o comunque dopo circa 40 minuti di attività);
  • 1 caramella (=6 g CHO) a metà percorso;
  • ½ gel (=12 g CHO) a conclusione dell’intero dislivello (dopo circa 1 ora e 40 dallo start) per riuscire a concludere l’allenamento con l’aggiunta di una caramella (= 6 g CHO)

Questi allenamenti mi hanno gratificata dal punto di vista atletico ed anche metabolico.

A inizio aprile ho acquistato il Freestyle Libre e sensore con l’obiettivo di monitorare la glicemia soprattutto durante attività di endurance. Ho applicato il sensore il 01 aprile, giorno in cui ho fatto l’ultimo allenamento lungo. Non ho notato nei primi giorni con il sensore nulla di nuovo: glicemie che tendono a scendere nella mattinata, mentre tendono a salire nel tardo pomeriggio e durante la notte. Purtroppo da martedì 4 aprile ho iniziato ad avere invece glicemie costantemente alte (forse a causa di un leggero malessere intestinale?!…non lo so…)

Terapia insulinica: ASPART (I:CHO 1:20 colazione; 1:15 pranzo e cena); DEGLUDEC (13 U)

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*profilo metabolico: aggiornamento aprile 2016_ A1c = 7,4

Il giorno della gara: la sveglia suona alle ore 4.30: glicemia, insulina, colazione, mi vesto. Tutto è pronto dalla sera prima: zainetto, cambio, integratori, penne per l’insulina… Ore 5.00, puntualissimo, Gigi mi passa a prendere. Assieme andiamo a Trento dove ci incontriamo con il nostro amico Damiano. Siamo tutti un po’ emozionati, lungo il tragitto scambiamo poche parole, ipotizziamo come sarà la gara “pioverà, non pioverà, come sarà il percorso, il panorama sarà bellissimo…” Io mi rilasso anche grazie alla musica e dormicchio un pochino sul sedile posteriore. Arrivati a Salò, ritiriamo il pettorale, puntatina al bagno e incontro i Doc Mario Vasta e Andrea Benso. Tutti assieme ci beviamo un caffè e poi raggiungiamo la zona partenza. Qualche foto ricordo, controllo la glicemia prima di partire e, vedendo che è alta ed è in aumento, decido di farmi 1 unità di insulina. Sono emozionata ma non sento un’agitazione particolarmente forte. START! Partiti! La poca esperienza che ho in ambito agonistico mi ha comunque insegnato ad ignorare l’andatura di chi mi sta attorno in gara, cercando di sintonizzarmi con il mio ritmo. Le ultime parole con Mario per augurarci una buona corsa e poi zitta… Primi 2 Km circa pianeggianti, poi inizia la salita (500 m dislivello) lungo un sentiero che si snoda nel bosco. Io sono l’ultima di tutti i miei amici ma non me ne preoccupo. Salgo lungo il sentiero e procedo dietro una fila di gente che ha un passo leggermente più lento del mio. Supero un paio di uomini i quali mi sfottono ad alta voce, dicendo che loro non hanno fretta… (io non avevo la lingua a terra!!!) comunque mi trovo obbligata a stare dietro una lunga fila di persone: il sentiero non mi consente di procedere parallelamente con il mio passo e a posteriori credo sia stato meglio così!

In cima alla salita vedo il mio amico Damiano! Che bello ritrovarlo! Il sentiero spiana ed inizio a correre, mentre Damiano camminando riprende fiato. Io e Damiano abbiamo fatto tutta la gara così: andava avanti lui, poi lo raggiungevo, lo superavo, poi lui mi riprendeva e poi… poi negli utlimi Km la Campregher “ha messo la quinta”! Ah ah!!! Però è stato bello incrociarsi ripetutamente e scambiarsi qualche parola lungo il percorso. Al primo ristoro ho anche trovato un paio di personaggi molto simpatici di Gente Fuori Strada (Rovereto)… insomma poi si è tutti un po’ “amici” correndo e non perfetti sconosciuti. Dopo la prima salita comunque la gente si è diradata, dunque è stato possibile procedere con il proprio passo, pianura, discesa, salita che fosse. Ho mantenuto un’andatura costante, senza mai fermarmi, se non per bere e riempirmi la borraccia ai ristori, senza però fare pic nic! Le salite le ho tutte camminate, a parte qualche breve tratto in cui ho continuato a correre. Ho avvertito un crampo al quadricipite sinistro alla fine dell’ultima salita, poco prima dell’ultimo ristoro (19° km)… mi sono un po’ preoccupata perché sentivo male gli ultimi metri di salita. Imboccata la discesa che conduceva all’arrivo (6 Km circa di discesa con tratti pianeggianti e qualche brevissima salita) ho deciso di essere prudente per vedere se reggevo. Stavo meglio ma non ho spinto per evitare di peggiorare la sensazione. Ho mantenuto un ritmo costante fino alla fine. Negli ultimi Km ho realizzato, guardando il mio Garmin, che avrei potuto concludere la gara sotto le 3 ore, ho pensato a Elia che con la campana rossa mi stava aspettando in prossimità dell’arrivo con Michele. Mi è salita l’emozione, la gioia. Lungo tutto il tragitto molte le persone che in corrispondenza di bivi o piccole frazioni o nell’attraversamento di strade trafficate, indicavano la direzione, incoraggiandoci. Davvero un’ottima organizzazione, oltre ad un paesaggio che ho ammirato con il Lago di Garda, sempre sulla mia destra, gli ulivi, i sentieri, le stradine. Un’ottima temperatura: cielo coperto ma nemmeno una goccia d’acqua. Nella parte finale raggiungo Doc Andrea Benso: un po’ dolorante per i crampi, felice di vedermi, mi incita a finire accelerando. Poi gli ultimi 2 Km tra le case e un’attimo di commozione tra me e me. Gli ultimi 500 m costeggiando il lago ed ecco Elia in mezzo al percorso che mi aspetta, poco distante dal tappeto dell’arrivo. Taglio il traguardo correndo con lui stretto nella mia mano, sorridente. Lo abbraccio. Fermo il mio Garmin. “Non ci posso credere!” Sopraggiunge Michele “Ce l’hai fatta! Cavolo, ti devo una cena!!!”… lui il giorno prima aveva scommesso: “Se concludi la gara entro le 3 ore e 5 minuti, ti offro una cena” (in un ristorantino moooolto carino!) …sorrido…io manco mi ricordavo che c’era in ballo una cena…
Ho concluso in 2 ore e 51 minuti.

bvg2016_luisa2Vedo Mario, giunto al traguardo 2 minuti prima di me. Gigi, che è già arrivato ovviamente non da soli 2 minuti (!!!) mi raggiunge e mi fa capire che ho fatto una gran bella gara. Inizio a capire che non me la sono cavata poi male. Arrivano anche Andrea Benso e Damiano. Tutti si complimentano con me e dentro di me penso che poi non ho tirato come una matta… mi siedo. Tutti felici e soddisfatti e interi!!!! Glicemia, insulina, panino amorevolmente preparato da Michele, acqua. Poi mi cambio. Chiamo mamma e papà e con loro cado in un pianto incessante e gioioso. Soddisfazione per aver corso, per non essermi fatta prendere dall’ansia/rabbia da iperglicemia, per aver saputo aspettare che la glicemia scendesse senza fare correzioni di insulina aggiuntive, per aver accettato che talvolta (tipo in fase di Start gara o quando c’è un’infezione in corso) la glicemia sale ed è oltre il nostro controllo, per aver accettato di sentire le mie gambe dure e pesanti per quasi metà percorso e aver dato comunque il meglio facendole girare e divertendomi, per aver goduto dell’ottima compagnia degli amici, per aver apprezzato i boschi, il lago, le salite, la fatica, i prati, gli ulivi, i borghi, la gente… ho salutato e ringraziato tutti coloro che ho incontrato.

Tardo pomeriggio tutti a Limone per attendere Cristian all’arrivo della 74 Km con più di 4000 m di dislivello: lo incitiamo negli ultimi metri, lo fotografiamo e filmiamo. Anche lui è Finisher! Il gruppo a sostegno di ciò che ci piace fare nella vita. Foto ricordo DNL con DOC e le famiglie che ci seguono con pazienza, amore e fiducia!

Qui sotto il mio cronologico metabolico …. A 36 anni e con 36 anni di diabete di tipo 1 alle e sulle spalle sono arrivata a fare un patto con me stessa: importante fare gli allenamenti monitorando la glicemia ed avendo buoni riscontri (e ciò accade). Le difficoltà a livello glicemico le riscontro in gara … il giorno della gara: che gara sia! Se Poi arrivano anche le glicemie stabili ovviamente tanto meglio!

9 APRILE

  • SVEGLIA ore 4.30: glicemia 134 (sensore)
  • 4.40: 109 (capillare) 1 PANINO CON UN VELO DI MARMELLATA (=45 g CHO) 2 unità insulina
  • 6.00 201 (sensore)
  • 6.45 223 (sensore)
  • 7.15 161 (capillare)
  • 7.35 239 stabile (sensore)
  • 7.50 297 in incremento (sensore) FACCIO 1 UNITA’ DI INSULINA
  • 8.00 START
  • TRA LE 8.35 E LE 9.40 IL SENSORE MI INDICA CHE LA GLICEMIA GRADUALMENTE STA SALENDO…FINO A 350…decido di:
  1. Mantenere la calma
  2. Controllare la glicemia sul sensore ogni 30 minuti circa (non devo guardare troppo spesso il sensore, non ha senso!!!)
  3. Ascoltare anche le mie sensazioni (e non guardare solo il sensore!!!!)
  4. Non fare altri boli correttivi di insulina altrimenti rischio di fare pasticci
  5. Bere bere bere, tanta tanta tanta acqua
  • ORE 10.00 LA GLICEMIA INIZIA A SCENDERE MA NON A PICCO, GRADUALMENTE
  1. All’ultimo ristoro (19° Km), vedendo che la glicemia sta scendendo, decido di premiare il mio corpo con una manciata di uva sultanina (come quando si da il biscottino al cane per premiarlo, per dargli un rinforzo…!!!…) e ancora tanta acqua
  • ARRIVO 10.50
  • 11.00: 196 (capillare) 1 PANINO CON PROSCIUTTO COTTO E INSALATA (=40 g CHO) 3 unità insulina
  • 13.30: 81 in calando (sensore) integro con qualche sorso di bibita zuccherata
  • 14.45: 137
  • 15.10: 128
  • 16.45: 111
  • 17.30: 89
  • 18.30: 86
  • 19.45: 85 PIZZA E BIRRA
  • 22.30: 136

10 APRILE:

  • 4.00: 242 correggo con 2 unità di insulina
  • 8.00: 89