TUCMA 2016 - Francavilla Al Mare - dal 10 al 13 marzo 2016

10RigheDa…TUCMA2016

TUCMA10RIGHEI pensieri (forti) dei protagonisti …

30] … in attesa … #SMEMOTUCMA … inviatele, ritardatari, che pubblichiamo!

29] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Maurizio Zoz [2 maggio 2016]
Sono passati quasi due mesi dal ns. incontro al TUCMA 2016 .
A volte anche se si lasciano decantare le emozioni provate, basta una piccola riflessione sulle sempre belle giornate trascorse assieme ed i ricordi piacevolmente ritornano alla mente.
Quello di questo anno è stato il Camp del mio ritorno ciclistico dopo la brutta disavventura dello scorso anno.
Che dire è stato un piacevole ritrovarsi tra vecchie nuovi amici, ciò che ci unisce oltre al ns. ”amico” diabete, è la passione la voglia e la volontà di confrontarci assieme ed il tutto poi sfociare in un consapevole divertimento ed una ricerca delle ns. capacità interiori nell’affrontare nella miglior maniera il ns. sport più amato.
Sempre con la testa attaccata al collo il cervello collegato e la voglia di sfidare/sfidarci ogni giorno .
Arrivederci a tutti, soprattutto alle ragazze megatoste cicliste con cui ho avuto il piacere di pedalare.
Al prossimo Camp, magari tra gli odori i sapori ed i panorami delle terre Friulane !!!
Un abbraccione “ Zorro”
Maurizio Zoz

28] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Francesco Rizzi [28 aprile]
In ritardISSIMO scrivo anche io!
TUCMA 2016 sbalorditivo il lavoro fatto grazie a Cristian, Marco, i nostri DOCS e lo staff sempre più arricchito, e di grande competenza. Tante novità, confronti, conoscenze, esperienze e sperimentazioni.
Proprio questo il punto cruciale del mio TUCMA.
Sperimentare le ripetute a digiuno, dove si può anche sbagliate, così ha detto lISSIMO!
Allora se dobbiamo sbagliare, facciamolo in grande STILE.
Al risveglio 190 grazie al ben di dio che cera da mangiare al quale non ho resistito (il mio BMI > di 16 lo confermerà).
Mi fruga nel cervello la brillante idea di spararmi 2 belle unità a digiuno e via!
Andiamo a farci 4X1000! Dentro di me ho pensato. “Sai con 4 “tirate” come mi si alza la glicemia? Gli faccio vedere io l’andamento piatto!
E invece …  E invece mi sono bruciato tutte le scorte che avevo in corpo ritrovandomi con 46 dopo appena 2X1000.
A digiuno è diverso dal post prandiale al quale ero sempre abituato, ma a parte questo: MIND FIRST ALWAYS!
Grazie ancora per l’esperienza vissuta, per gli argomenti di fondamentale importanza trattati, in particolare la provocazione di “ragionare con il fegato e prima ancora con la testa”, e per la grande disponibilità di chi permette che tutto ciò sia condiviso.

27] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Brando Cursi [26 aprile] Tucma 2016 è stata una esperienza meravigliosa che ho condiviso con la mia famiglia, gli organizzatori, lo staff medico e tutti i partecipanti che a vario titolo hanno contribuito alla riuscita di questo “unico” evento a livello nazionale!
Cristian, come avrai avuto modo di vedere dal momento che ci siamo conosciuti, sono un “introverso” non sono capace di fare “sviolinate continue” con le persone alle quali devo condividere delle emozioni oppure fare degli elogi personali, (chi mi conosce mi dice “Brando una parola è poca due sono troppe”) però quando parlo lo faccio in maniera sincera e convinta pertanto, per l’organizzazione del prossimo camp 2017, Tu sei e sarai il “Presidentissimo” perchè hai tutte le qualità necessarie per andare avanti e far sì che questa iniziativa continui.
Lo staff Medico ( dr. Vasta e Sodano) di primordine, idem per i vari collaboratori, il “superman” Marelli , insomma per me siete tutti da riconfermare!!
Tornando alla mia esperienza personale, io ho partecipato a Tucma 2016 perchè volevo capire se era possibile migliorare le mie “prestazioni cicliste”, specialmente se pomeridiane, poichè mi capitava spesso dopo circa un’ora di allenamento di andare in ipoglicemia e non riuscire, nonostante mangiassi qualcosa, a riprende l’allenamento con la stessa voga iniziale!
Il dott. Vasta mi ha spiegato come sia importante fare gli Cursi.] dopo almeno 4 ore dall’insulina “rapida”,  se si vuole anticipare l’allenamento, mangiare solo il primo e fare meno unità con l’accortezza di ingerire ogni mezz’ora 20/25 g. di carboidrati,
Io non faccio ciclismo agonistico, mi serve solo per fare un’attività fisica costante e cercare di mantenere in “gabbia il leone” che è in me ( così mi disse il mio diabetologo nel 1990 quando mi diagnosticò questa patologia), che però fino ad oggi non è riuscito a “sbranarmi”, anzi mi reputo fortunato poichè riesco a fare una vita sana e controllata!
Cristian mando un caloroso abbraccio a Te ed alla Tua splendida famiglia, Ti salutano anche mia moglie Franca e mio figlio Stefano che mi ha detto più di una volta: “papà quando si farà il prossimo Camp che vengo anch’io !”
Ciao, Aldebrando Cursi.]

26] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Vera Vignudelli, BO [22 aprile]
Parto dalla fine citando la frase di Vasta “GRAZIE A QUEI DUE”, continuando con il ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a creare questo GRANDE evento: medici,  super atleti,  preparatori e, perché no, partecipanti!
Ogni anno rimango stupita dall’impeccabile organizzazione, dalla passione e dall’impegno con cui vi adoperate per realizzare il nostro incontro.
Come per le precedenti edizioni rientro dal CAMP carica di nuove nozioni, concrete e condivise tra i partecipanti, frutto di una “sperimentazione” sul campo!

Riservare parte della giornata ai test è stata un’ottima idea e, sebbene per ovvi motivi non si sia potuto partecipare tutti, ritengo che ognuno di noi possa contribuire replicando i test in autonomia, sperimentando e cambiando se stessi.
Se a qualcuno dovesse ancora nascere il dubbio sugli stimoli che il CAMP DNL trasmette, basti sapere che da alcune settimane… ho iniziato a correre!
In ultimo, anche per il 2016 non posso che confermare che al CAMP DNL partecipano solo PERSONE FANTASTICHE  in compagnia delle quali il divertimento è assicurato!
A presto!!!

25] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Emanuela Benfatto, PD [20 aprile]
Ciao a tutti, quest’anno sono arrivata al campo con le batterie completamente scariche,sono però tornata a casa ancora una volta carica di  informazioni ,nozioni che posso mettere in pratica ogni giorno sia dal punto di vista sportivo che del diabete..
Ogni anno aggiungo un tassello nuovo alle mie conoscenze!
Ancora una volta ho sentito quanto sia importante e forte il fatto di confrontarsi e condividere,sperimentare  e aquisire sempre maggiori conoscenze  per poter gestire con piu testa questo precario equilibrio …in particolare grazie a chi mette a disposizione impegno, determinazione, competenze e professionalità per realizzare queste giornate. Ciao, Emanuela

24] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Alessandro Bellon, VE [13 aprile]
Sono volutamente un ritardatario ma ahimè non sono mai stato un eccellente comunicatore né tantomeno scrittore di conseguenza chiedo subito venia a tutti gli amici dnl se non riuscirò ad esprimere o rapporterò male l’immensa forza di testa e di spirito che questa famiglia speciale a saputo infondermi non solo in quest’ultimo Camp.
Dalla “Straducale” del 26 luglio 2009 in poi mi si è aperto un mondo nuovo fatto di persone genuine, schiette, sincere e pronte alla condivisione non solo delle proprie imprese sportive e/o metaboliche ma anche dei propri sbagli, errori capaci di farci crescere.
E grazie a tutti voi sono “cresciutello” anch’io ho imparato ad usare di più la testa a fare la conta dei cho “Thanks Monica” a gestire al meglio il mio metabolismo imperfetto sia in bici che a piedi.
In quest’ultimo Camp poi non ho saputo resistere alla diabolica tentazione del Presidentissimo e ho fatto lo sperimentatore a tempo pieno: ho dovuto rinunciare alle gogliardiche uscite in compagnia degli amici ciclisti ed agli alettanti allenamenti con Baldaccini e Dott.Vasta, ma sono strafelice di aver potuto testare sul campo le diverse reazioni atletico-metaboliche del mio corpo di cui farò tesoro nelle prossime uscite in bici e a piedi.
Un ringraziamento speciale quindi alla magnifica equipe di dottori ed allenatori che ci hanno seguito e agli organizzatori che hanno saputo realizzare e gestire come sempre al meglio un sacco di attività : DNL = tanta roba!

23] 10 RIGHE DA …. TUCMA 2016 di DOC Maurizio Sudano, PU [13 aprile]
Purtroppo per me il TUCMA 2016 è stata una “toccata e fuga” durata solo due giorni, ma che toccata…! E’ bello vedere che il DNL si sta trasformando in un “qualcos’altro” tutto da scoprire e pianificare, senza tradimento alcuno del suo spirito fondatore (e come si potrebbe mai, vista la straripante onnipresenza del suo fondatore, tale C.A.?). Per le mie considerazioni scientifiche andate a leggervi il “report umoral-tecnico” pubblicato in altra sezione del sito. Dal punto di vista umano…beh, mi piacerebbe che di camp ce ne fossero almeno tre all’anno, ma tant’è…. Malgrado l’eterna incontentabilità del suddetto C.A. gli aficionados DNL rimangono sempre delle gran persone con cui è bello confrontarsi e, perché no? cazzeggiare nei momenti (rari) di relax. Alla faccia della glicemologia compassionevole imperante in Italia (ho da poco abbandonato la diabetologia istituzionale, per cui dico quello che mi pare!), il DNL rimane un piccolo grande fenomeno unico in Italia, per cui….W!

22] 10 RIGHE DA …. TUCMA 2016 di Ernestina Piattelli, PE [11 aprile]
CAMP DNL…Io alla mia prima esperienza: posso esordire dicendo che in questo camp ho ricevuto tantissime informazioni sia durante le attività con gli allenamenti ( 10 km collinare e lipidico a digiuno)  sia nei briefing grazie allo staff medico espertissimo col Dott. Prof. Vasta, dott. Sudano gli altri a seguire e l’Issimo Presidente!
Certo essendo alla mia prima partecipazione non sono riuscita ad assimilare così tante nozioni ma non mancherò, per qualsiasi dubbio e curiosità, di chiedere al mio punto di riferimento Marco Marelli che ho già ringraziato per questa opportunità.
Per me che non sono una vera atleta ma “persona normale attiva” questa esperienza è servita per migliorare la gestione di questa “patologia” o comunque per cercare di raggiungere l’obiettivo di un andamento glicemico regolare!
Altra cosa molto importante è stata seguire il corso riguardo la conta dei carboidrati con Monica professionista e persona molto disponibile, sempre molto chiara nelle sue esposizioni!
Non meno importante  tutto il contorno cioè l’aspetto conviviale….ragazzi motivati con i quali spero di ritrovarmi presto nei prossimi Camp!
GRAZIE A TUTTI

21] 10 RIGHE DA …. TUCMA 2016 di Gerd Mair, BZ [10 aprile]
Dopo un anno di assenza ero molto curioso di rivedere tutta la famiglia DNL. La voglia di approfondire le mie conoscienze su diabete e lo sport era enorme.
Dopo un lungo viaggio da Brunico a Francavilla al Mare con una compagna di viaggio molto piacevole (Luisa): il tempo volava.
Ero curioso su come sarebbero proseguiti i giorni a Pescara. Sono stato molto soddisfatto del programma molto intenso. Soprattutto di quei test alla mattina a digiuno con sport.
Metabolicamente mi sono trovato abbastanza bene. Solo il carbo-counting durante i pasti non funzionava come ero abituato da casa.
Il mio metabolismo reagiva bene agli allenamenti di bici. Era anche molto interessante assistere ai meeting serali.
Mi sono portato a casa molti stimoli nuovi da validare su me stesso.
Alla fine volevo ringraziare tutto lo staff e tutti voi, soprattutto e specialmente Marco, Cristian, Huber e i medici Mario Vasta e Doc. Sudano.
Con voi splende il sole sempre!
Ciao a presto! Gerd

20] 10 RIGHE DA TUCMA 2016 di Doctress Laura Nollino [10 aprile]
Presa da mille impegni ero molto indecisa se partecipare al Camp,  quest’anno poi da sola e senza il supporto della mia cara collega. Ha prevalso però la voglia di continuare ad imparare e  di mettersi alla prova affrontando un tema per me ancora molto complesso. Partecipare per la prima volta attivamente alle sperimentazioni mi ha permesso di comprendere ancora più da vicino che non è tutto mosso dal solo entusiasmo ma soprattutto dalla volontà di acquisire competenze sul campo.
Cio’ che sprona tutti è volere fortemente accendere un faro e mettere un po di ordine sull’ argomento Diabete e Sport.
Un grazie a tutto lo staff ma soprattutto agli atleti che spero facciano tesoro di quanto appreso senza lasciare fine a se stessa l’esperienza del Camp DNL.

19] 10 RIGHE (tra le righe) DA TUCMA 2016 di Valeria Nicolis [8 aprile]
Ho vissuto questo, ormai per me, ennesimo Camp DNL un po’ “sopra le righe”, o meglio “sopra le nuvole”. Sopra le nuvole perché mi sono sentita travolta dal camp, dagli appuntamenti concatenanti, dal desiderio di riuscire a partecipare a tutte le sessioni sportive, mattutine al risveglio e pomeridiane. A riuscire ad essere presente e cosciente a tutti gli incontri e gli approfondimenti. A occupare pienamente il ruolo di “tutor”.
Il mio sentimento al camp, invece, è stato una metafora della mia quotidianità, da qualche mese a questa parte, da quando cerco di incastrare un lavoro ultimamente più impegnativo, a un altro lavoro che incastro e che vorrei mantenere attivo, agli allenamenti di nuoto (tre volte a settimana, da quest’anno, con un gruppo master, in tarda sera), agli impegni pratici di una piccola e nuova famiglia, al desiderio di ritagliare un tassello di tempo per riflettere, leggere e rileggere, sistemare con cura i pensieri e scrivere e riflettere ancora, sul mellito book e sui calcoli e sulla gestione metabolica in toto.
Da tutti questi intrecci, di trame e orditi, mi accorgo che il tempo è un lusso, e un lusso è riuscire a percepire che il tempo è vita, ogni suo minimo attimo da gestire con cura, e attenzione…in summa: fai ora e non posticipare.
Sono mesi che ti riprometti di scrivere “per bene” il mellito book? Fallo subito, dopo ogni bolo.
Che ti riprometti di fare la conta dei carboidrati: conta, e scrivi, mentre mangi. Che vorresti allenarti bene, concentrata: fallo, comincia adesso! Che vorresti riprovare quella strada…? Tentala…temi di perdere, di non essere all’altezza? Se non provi, non lo saprai, anche se è l’ennesima volta che cerchi la chiave corretta.
È il tempo che mi travolge, con le sue decisioni, che gli ho delegato, da coniglio. E così, al camp: ho fatto, corso dietro ai tempi, alle attività, agli incontri…ma con fatica, fatica e comunicata. Con il desiderio di essere presente, ma di non riuscire a esserlo, e arrivare sempre in ritardo. Di essere presente agli incontri di nuoto (perché è lo sport che mi interessa maggiormente) ma esserci anche alla riunione di triathlon (ma l’ho fatto con senso? Farò mai un percorso di triathlon? Ricorderò mai i suggerimenti di Jonathan, o ho partecipato solo per arricchire le mie conoscenze?). Di partecipare agli allenamenti di corsa, e avere raggiunto, in quella settimana di marzo, la somma di otto allenamenti settimanali
Questo camp, presente, attuale, ancora una volta, mi ha reso più evidente la complessità di essere in grado di inserirsi nelle onde, lasciarsi cullare, ergersi e rialzarsi sfruttandone il moto.

18] 10 RIGHE DA… TUCMA 2016 di Gianluca Canè [1 aprile]
Anche per me secondo Camp e 10 righe per dire che DNL mi provoca sempre emozioni forti, un terremoto interiore che richiede diversi giorni per essere metabolizzato e scaricato a terra.
Ho vissuto 72 ore intensissime, trascorse insieme ad atleti appassionati e curiosi, a doc preparati e straordinari nel trasferirci nozioni complesse in modo semplice, contagiato dalla voglia di tutti di condividere e rendere utile la propria esperienza di diabetici di tipo 1 senza alibi o auto-esaltazione.
Mi accorgo di avere appreso molto e ho davanti un anno intero per trovare il modo giusto di interpretare queste informazioni e migliorare: la qualità del mio allenamento, la mia alimentazione, la mia personale ricerca intorno al diabete e alla vita.
Sono questi forse l’insegnamento e la responsabilità più importante che il Camp TUCMA 2016 mi ha trasmesso: ognuno di noi, nel limite delle proprie capacità personali, fisiche e atletiche, ha la grande opportunità di sperimentare e di condividere i risultati di questa esperienza.
Va fatto con semplicità e rigore, perché come ci ha insegnato Cristian “fare cose difficili, non significa fare cose anormali”. Grazie a tutti per questa bellissima opportunità. Ci vediamo presto! Ciao Gianluca.

17] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Luisa Campregher [31 marzo]
Questo Camp ha aggiunto un tassello al mio vissuto di diabete: dopo 34 anni di vita con questo eccentrico compagno di viaggio, uno di quelli che “si odia e si ama” a fasi alterne, uno che conosci ormai abbastanza bene quanto te stesso, uno senza il quale non saresti ciò che ora sei (né una vittima né una persona  speciale)… il mio vissuto è stato scandito da varie fasi: non accettazione, negazione, rabbia, fatica, ricostruzione… tutto un “fare e disfare”, provare e riprovare, voltare pagina, ricominciare, fare i conti con me stessa, allenando la mia volontà e le mie motivazioni, con la ricerca di “senso”… la “direzione”… un viaggio verso se stessi che poi ognuno percepisce, vive, gestisce a modo suo.
Dopo tutto questo arriva il Camp DNL 2016 che ha tra i vari obiettivi quello di sperimentare con alcuni runner le ripetute sui 1000 m (riscaldamento – 4 x 1000 – defaticamento), rilevando glicemie, lattato e frequenza cardiaca, con il supporto del Marathon Sport Center.
Ho partecipato con entusiasmo alla sperimentazione: la rappresentanza femminile non poteva di certo mancare, desiderio di mettermi in gioco, di fare qualcosa di utile non solo per me stessa ma anche per altri, considerando che i dati raccolti, visionati e commentati a caldo a fine Camp con i Doc M. Vasta e M. Sudano, potrebbero costituire materiale utile per iniziare a fare interessanti ed innovative considerazioni sul binomio diabete – sport. Il test è stato effettuato 2 volte: una volta al mattino a digiuno e nel pomeriggio del giorno seguente.
Mentre correvo la prima ripetuta del test ho avvertito una forte emozione (che subito ho contenuto altrimenti rischiavo l’arresto cardiaco… ah ah ah!!!): credo fortemente che i test proposti durante questo Camp rappresentino il valore aggiunto di queste 4 giornate. Condividere alcuni accorgimenti da adottare nella pratica sportiva in DM1 è importante: come gestire la terapia insulinica, le eventuali integrazioni, l’alimentazione…
Sperimentiamo per noi stessi, per capire quindi cosa fare prima di iniziare l’attività sportiva in base all’andamento glicemico, cosa può accadere poi durante e dopo e come affinare le nostre “strategie”; sperimentiamo per gli amici con diabete che vorrebbero praticare sport ma hanno molti timori (legati all’ipoglicemia oppure alla difficoltà di gestire attività intense o prolungate); sperimentiamo per i nostri stessi diabetologi che molto spesso non hanno dati, esperienze, testimonianze sui quali fare riflessioni innovative volte ad incentivare la pratica sportiva con i dovuti accorgimenti, consapevoli del fatto che l’ipoglicemia non è l’unico fattore di rischio (!) Sperimentiamo per “cambiare” volto a questo povero diabete che molto spesso la nostra società vede ancora come un crudele assassino…
Ognuno di noi nella vita quotidiana sperimenta se stesso ma per esempio i dati che io raccolgo quando mi alleno o gareggio, le osservazioni che ne deduco, non sono associate ad affinate conoscenze fisiologiche e metaboliche, che invece sono specifiche del diabetologo, e rimangono tra me e me. Invece è bene che questo materiale, che ognuno sviscera nell’esperienza personale ed in occasione di questi Camp, venga puntualmente raccolto, analizzato e discusso anche tra specialisti. I nostri “esperimenti” (anche “fallimentari” talvolta), il racconto dei nostri vissuti (emotivi, metabolici, atletici) possono far riflettere, stimolare, incoraggiare.
Io mi sono emozionata davvero tanto partecipando alla sperimentazione proposta a questo Camp, perché c’è tanto: sport, terapia, gestione delle competizioni, vittorie, successi, insuccessi, tentativi, amicizia, tenacia, leggerezza… c’è tutto ciò che faccio ogni giorno da sola e che DNL comprende… tutto questo è POSSIBILITA’ di essere con il diabete.
Un grazie a Cristian, testimone DNL non tanto a parole ma con i fatti.
Grazie a tutti!

16] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Giuliano Melis [31 marzo]
Per me questo è stato il primo vero Camp anche se la famiglia Dnl la frequento da un bel po’ di tempo. Il periodo per me non era favorevole a causa del lavoro, ma l’idea di partecipare ad un camp multidisciplinare associato al fatto che esordirò a breve nel triathlon (anche se sarà solo uno sprint) mi ha spinto a essere presente con moltissimo entusiasmo. Inoltre come già detto prima, la Famiglia DNL è un gruppo veramente divertente, fatto di persone vere e che prendono le prove della vita come stimolo e non come scusa. Prova del fatto che il camp ha inciso parecchio su di me è che  dopo il camp ho iniziato a fare allenamenti lipidici con una certa regolarità. Personalmente ho partecipato a tutti e 3 gli sport proposti mentre non ho effettuato alcun test per 2 motivi principali. 1) Non ho ancora una condizione fisica allenata (come prova vedere il mio indice di massa grassa) 2) per mia scelta, non voglio dedicare troppe energie mentali allo sport, infatti lo sto vivendo come puro divertimento e come valvola di sfogo dagli stress quotidiani. Per ora mi accontento, di gestire nel miglior modo possibile la mia glicemia durante lo sforzo e spero che verranno i tempi, in cui possa dare un mio contributo narrativo più importante.
Schematicamente riassumo così la mia esperienza:
Nuoto:  ottime lezioni tecniche, soprattutto quelle di Mr. Luciano Di  Renzo; Nuotare deve essere prima di tutto gioia di stare in acqua è stata una frase che non dimenticherò, anzi in genere dopo la 80 vasca comincia a contorcersi nel mio cervello.
Ciclismo: un vero peccato non avere la gamba.
Corsa: vedere la semplicità, l’umiltà ed il rispetto con la quale Baldaccini affrontava l’esercizio mi ha fatto riflettere parecchio… Grazie Alex.
Lezioni teoriche: Molto bello il livello comunicativo e l’approccio tecnico con la quale si sono affrontate le lezioni. Ho apprezzato molto l’annullamento delle “distanze” Medico paziente, il voler mettersi in gioco e la voglia di apprendere di tutto lo staff medico. Se a questo aggiungiamo l’elevatissimo grado di preparazione dei Doc Sudano e Vasta, credo che il livello formativo di questo camp sia stato eccellente.
Concludendo, in questo camp ho ritrovato un sacco di amici, ho respirato aria famigliare e ho appreso parecchie nozioni nuove. Mi sono confrontato, mi sono divertito e mi sono anche allenato. Cosa volere di più?
Grazie a Cristian e a tutti quelli che hanno collaborato.

15] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Francesca Zenti [30 marzo]
Un pò in ritardo ma arrivo anche io con le 10 righe!
Come sempre DNL mi riempie il cuore, non solo di belle persone, ma di informazioni, consigli e nuovi stimoli.
In quei 4 giorni ho conosciuto un nuovo pezzo di me, dato che da pochi mesi ero passata al microinfusore è stato un aiuto maggiore per rimettermi in carreggiata.
Come sempre dai test escono informazioni utili sul quale basarsi e ri-testarsi , arrivata a casa ho subito testato su di me le varie situazioni di allenamenti con diverse glicemie, così da rendere ogni allenamento sempre più “producente”.
Beh…che dire, quattro giorni sono pochi per ascoltare ogni esperienza e coglierne una parte, sicuramente utile.
Ma è vero ciò che si dice : poco ma buono!! Grazie a tutti, quelli che hanno organizzato e quelli che han partecipato.
E’ sempre un enorme piacere condividere con voi!

14] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Giuseppe “Zuccherino” Candeloro [25 marzo]
Premettendo che non sono bravo ad esporre pensieri e sensazioni ci “proviamo” ugualmente…
Per me è stato il primo camp, anche se ci pensavo da parecchio a partecipare a qualche altra edizione.
Da subito mi sono trovato sommerso da esperienze belle e brutte (si fa per dire) dei partecipanti, di cui ho fatto ovviamente tesoro, per avere l’opportunità di correggere eventuali errori che potrebbero insorgere con l’insulina. Cristian è stato a dir poco fantastico nell’ accoglienza.
Sembrava quasi ci conoscessimo senza esserci mai incontrati.
In questa esperienza “mellitica” mi si è presentato un mondo che in 28 anni di terapia è stato nascosto, vuoi per mia disinformazione, vuoi per mancato dialogo con i medici, ma è stato bellissimo.
Grazie a DOC Mario e DOC Maurizio (ed ovviamente grazie a tutti gli altri esperti) ho capito come meglio gestire le mie glicemie, anche e soprattutto durante le attività sportive. Grazie a Monica che mi ha aiutato nella conta dei CHO che mai avevo fatto prima. E grazie anche per avermi insegnato che, nel mio caso, 10 gr di carboidrati corrispondono ad 1 unità di insulina! Si apprende anche questo.
Per noi atleti e per me, che da poco ho iniziato con la triplice disciplina, è stato fondamentale capire gli andamenti glicemici sotto sforzo ed è stato a dir poco strabiliante. Cose che prima mai avrei pensato.
Come mai avrei pensato di fare allenamenti a stomaco vuoto.
Capire anche di non aver paura se la glicemia si abbassa durante un’attività o al contrario si va in iper.
Un ottimo controllo, come dicevano Mario e Maurizio, si ha durante l’anno e non con glicemie buone dell’ultima ora.
Ho rinforzato il concetto che nelle attività sportive di endurance non dobbiamo aver paura di osare per la paura di andare in zona “pericolo”. Si, è vero che la prudenza deve esserci, ma sono certo che noi atleti “diversamente sani” siamo collaudati a puntino.
E come dice un mio caro amico: se ce l’hai DAI DE GAS!
Grande soddisfazione dai test effettuati. Tutti gli insegnamenti e gli studi dei medici sono stati tutti confermati. La glicemia che si alza di pari passo con l’aumento sostanziale della FC ci fa capire che se ci si deve preparare ad una sessione di allenamento molto intensa anche con ipoglicemie lievi non dobbiamo strafogarci di integrazioni perché tanto si alza automaticamente!
Non ci si inventa nulla.
Consiglio vivamente a tutti di partecipare a questi CAMP. Sono le migliori esperienze che ognuno di noi può farne tesoro.
Addirittura venivo da un periodo in cui il mio controllo glicemico nella fase post prandiale era a dir poco osceno. Non riuscivo più a trovare le giuste dosi di insulina. Poi chiaccherando due secondi con ISSIMO, e su suggerimento di Mario e Maurizio, ho cambiato terapia insulinica.
Risultato? Si è tutto normalizzato. A conferma che le esperienze personali molte volte sono più utili dei concetti.
Ultimo ringraziamento a Marco Ironmarellone che mi ha spinto a partecipare e mi ha trattato sempre con i guanti. Un ragazzo d’oro che ho avuto il piacere di conoscere più a fondo. Un matto numero uno, ma veramente speciale.
E grazie di nuovo a Cristian per avermi dato l’opportunità di poter entrare in questa famiglia.
Ricordiamoci tutti come dice MO FARAH…GO HARD OR GO HOME. Quindi sempre a tutto gasssssss!

13] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Ivano Malatesta [24 marzo]
Secondo camp dopo 4 anni di “astinenza” , dunque la voglia di partecipare era tanta e per vari motivi : ascoltare dai DOC argomenti fondamentali per la pratica sportiva , confronto metabolico , rivedere tutti voi , conoscere nuove persone e anche un po’ di confronto atletico.
La mia vera sorpresa ed interesse del camp è stata la sperimentazione, una delle motivazioni dell’essere presente era la voglia di cose nuove: quando Cristian  ha chiesto dei volontari ne ho approfittato subito!
Non nascondo un certo timore,  ma  la voglia di provare era tantissima e mi son detto dentro di me : dai discorsi teorici dei DOC  vorrei anche una prova pratica e mi son buttato.
Anche il doppio allenamento è stata per me una ” sperimentazione”.
Ritornando alle prove , ho potuto notare che l’andamento della glicemia nel durante e nel dopo segue le previsioni dei DOC; nel dettaglio delle sperimentazioni quella che più mi dava , e ancora  da’,  negli ‘allenamenti, pensieri, è la post prandiale : la presenza d’insulina rapida , anche se durante il test non ha creato scompensi ( all’inizio della cronoscalata ho integrato con del miele per evitare un abbassamento della glicemia ) ; invece la presenza d’insulina  è stata determinante nell’uscita collettiva del sabato pomeriggio con un ipoglicemia dopo neanche 1h , condizione portata anche da una scorretta compensazione della colazione … infatti  dopo ero in iperglicemia.
Invece per allenamenti e test a digiuno è  andato tutto bene e come “previsto”.
A livello metabolico nelle ultime notti ho avuto delle ipoglicemie, segno  che il mio corpo ricostruiva le riserve energetiche e  che io dovevo abbassare la dose della basale in previsione di questo.
Penso che questo camp e altri in passato danno concetti molto chiari e ben spiegati, ma è fondamentale che ognuno di noi sperimenti!
Lo sbaglio fa parte del percorso, sbagliando s’impara!!
E poi aggiungo che  ognuno di noi è libero di vivere lo sport come meglio crede : dal voler essere un atleta oppure traendo vantaggi dall’attività fisica per una maggior gestione della patologia!
Ringrazio tutti voi  per questa bellissima esperienza, ben organizzata e piena d’interesse!
A presto, Ivano

12] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Davide Curcio(FF) [23 marzo]

Il camp DNL è una grande famiglia, un momento conviviale di sport ed emozioni che ogni anno si rinnova con intensità e passione.
Durante questi tre giorni, durante gli allenamenti, durante i briefing, durante i pasti o i momenti conviviali si sente nell’aria un sentimento condiviso di sportivi, più e meno seri, che vogliono vivere lo sport, come la vita, da atleti a glicemia controllata, e non da diabetici.
Ogni anno la magia si ripete, con location differenti, con spiriti diversi, con partecipanti diversi.
Per questo un unico grande grazie a tutti coloro che hanno fatto in modo che ciò fosse possibile.
Ad una settimana da TUCMA mi sono portato a casa tanta voglia di rimettermi in corsa, di ritagliarmi nuovi spazi per gli allenamenti e di darmi nuovi obiettivi sportivi, in altre parole di tornare ad essere Xcurcio_f.
Questo era quanto di meglio potessi chiedere a questo CAMP
Un salutone grande a tutti quelli che non hanno potuto esserci, ma ci sono stati vicini con il cuore.

11] 10 RIGHE (FORSE QUALCUNA IN PIU’) DA … TUCMA 2016 di Cristian “Presidentissimo” Agnoli [23 marzo]
Prima del superpistolotto, che vi ho evitato sul posto ma non vi risparmierò qui di seguito, un breve preambolo personale … poi mi scateno.
Atleticamente > sto facendo “altro” (lunghe distanze) in questo momento e dunque ho dovuto concentrarmi parecchio per gestire le ripetute (e comprendere il mio ritmo sostenibile) e la cronoscalata (cadenza, rapporti, frequenze, impegno …) ma alla fine pur non avendo eseguito tutto alla perfezione come il buon Guerra (che mi dicono però si sia ritirato 10 giorni in convento per prepararsi mentalmente e spiritualmente al camp) ho comunque rispettato i compiti da svolgere e soprattutto ho gestito e risolto anche alcune insicurezze e dubbi degli altri sperimentatori sul campo.
Alla domenica ovviamente sono arrivato praticamente finito, utilizzando le ultime gocce di energie. Gocce di pioggia che mi/ci hanno esentato dall’ultima prova domenicale, ludica, ma che si sarebbe prospettata non meno IMPEGNATIVA.
Metabolicamente > ho forse sottovalutato l’aumentata sensibilità all’insulina che un evento così impegnativo “acca 24 x 3 giorni” avrebbe comportato e in particolare  ho mal gestito i boli prandiali del venerdì e del sabato.
A seguito di una ritrovata regolarità e disciplina alimentare unita a allenamenti più intensi e frequenti, nelle ultime settimane avevo avvertito un diminuito fabbisogno insulinico sia nel profilo basale, sia nei boli, ma non ho adeguato con la necessaria prontezza il tutto a questo camp. Pur avendo voluto evitare alcune tendenze ipoglicemie postprandiali in cui sono incappato, ho comunque gestito con puntuali e adeguate integrazioni la situazione e ho eseguito le sedute di allenamento con efficienza fisica e lucidità mentale.
Sperimentalmente e pistolottegiantemente > Come promotore delle “sperimentazioni”, allargate questa volta a un gruppo più vasto anche se selezionato un po’ alla come riesce, e considerato lo scetticismo malamente mascherato dalla direzione medica sulla sostenibilità del protocollo da me elaborato (dopo numerose consultazioni con il fedele Brunelli, re delle risposte adrenergiche e principe delle sperimentazioni), non posso nascondere una certa soddisfazione per la riuscita delle prove proposte e dell’impegno di tutti, a maggior ragione se considero le premesse. E se erano scettici Vasta e Sudano, pensate cosa ne avrebbe pensato la diabetologia dello sport imperante o di regime (se preferite), capace SOLO, purtroppo, nonostante risorse economiche e importanti appoggi istituzionali, di promuovere parate e cerimonie, vuote di contenuti e utilità.
Ahinoi, proprio dalle associazioni di rilevanza nazionale arrivano i primi richiami a “prudenza”, “pericolo”, “non replicabilità” e “derive nolimitiste”. Ho come l’impressione che il movimento sport e diabete istituzionale, al di là dei proclami, NON creda VERAMENTE alla emancipazione della persona/atleta con diabete di tipo 1 (peraltro credo che bisogna cambiar nome al diabete di tipo 1 perchè sono stufo di leggere dei quattro milioni di diabetici e del milione che non sa di esserlo con il diabetico di tipo 1 che non c’azzecca niente a fare da testimonial … e pensare che l’ho fatto pure io nel 2010 quando ero ingenuo e pensavo di cambiare il mondo: “Allenati anche tu a sconfiggere il diabete!” Mamma mia, che vergogna! Se non sapete di cosa sto parlando, scrivetemi e ve lo spiego. Non sto delirando.)
Insomma, stiamo ad occuparci della serena accettazione e dei pregiudizi verso le persone con diabete firmando petizioni, postando a manetta su internet, partecipando a convegni e raduni sulle piazze reali o telematiche. Per carità, va tutto bene, ma secondo voi è più importante firmare una petizione perché il monitoraggio della glicemia sia mutuabile altrimenti come facciamo a sopravvivere allo sport, o non sarebbe forse assolutamente più IMPATTANTE promuovere una raccolta firme per far sì che la medicina dello sport non richieda più a NESSUN titolo all’atleta con diabete di presentare certificati di buon compenso al fine del rilascio dell’idoneità agonistica.
Possibile che se l’atleta con diabete è un soggetto concettualmente sano secondo i medici dello sport e secondo tutte le campagne di Diabete Italia & Company, ci deve sempre essere un medico che lo certifica. Sulla strada dell’educazione terapeutica e dei diritti delle persone con diabete sbandierati a destra e a manca ci dimentichiamo che le prime discriminazioni arrivano soprattutto dal nostro interno, da dottori che vogliono portare la corsia dell’ospedale sulle piste da corsa (dopo che abbiamo impiegato decenni a portare i diabetici a gareggiare, ora vogliamo portargli il medico in gara) e da pazienti che strillano dei torti subiti o dei propri problemi ma dall’altra si vogliono circondare di schermi e categorie protette e appena hanno un problema, atleti con diabete inclusi, non cercano di ragionare, ma chiedono “dottore cosa devo fare?”.
Ma di questo passo, oltre al certificato per prendere l’aereo (forse quello finalmente lo hanno abolito), quello per la patente, non andrà a finire che ci chiederanno il certificato di buon compenso anche per fare figli (e in parte già capita, subdolamente) per aprire un’impresa, per trovare lavoro o semplicemente per stare al mondo in santa pace o seduti sul cesso a leggere il giornale (o il tablet come faccio io).
Ribadisco, fare cose a maggior coefficiente di difficoltà (ammesso e non concesso che fare sport con il diabete sia più difficile, ma concediamolo) non significa necessariamente fare cose anormali o straordinarie.
Gestire la complessità, in qualsiasi ambito, non dovrebbe impaurirci, ma, anzi, incuriosirci e stimolarci nell’applicazione e nell’impegno. Siamo forse riusciti a far raggiungere a quella quarantina e più di presenti al TUCMA (e speriamo ai tanti nostri lettori, amici e non) la consapevolezza che la fisiologia dell’esercizio per il diabete non esiste ovvero esiste solo se è semplicemente “fisiologia dell’esercizio”, punto.
Si aprono dunque nuove “sfide” dal basso. E’ ora di andare a sviscerare e approfondire con nuovi e futuribili protocolli sperimentali le dinamiche dell’endurance e della nostra piccola macchina aerobica a insulina esogena.
E’ qui che dobbiamo “quagliare”, anche grazie all’incredibile entusiasmo e alla immensa competenza dello staff 2016: sempre senza ricercare regolette e linee guida, ma investendo in competenza, ragionamento, confronto e offrendo la possibilità all’atleta con diabete di scegliere la propria strategia di gestione a “trecentosessantaquattro” gradi … mai lapsus fu più azzeccato.
In fondo non è questo il motivo per cui stiamo al mondo: o vogliamo essere semplicemente belli, ricchi, famosi e spensierati. L’amor non vuol pensieri si dice, ma sono i pensieri (leggi uso della testa) il vero succo della vita.
E’ di tutto questo che ci dobbiamo preoccupare ed è anche per questo che dobbiamo continuare a crescere in qualità e ad essere i piccoli sperimentatori di noi stessi. Solo così avremo la forza di relazionarci verso chi prova a decidere dei nostri destini con idee, posizioni forti e consapevolezza vera.
“Ricordati che devi morire” – disse il medico – “ricordati che nella vita c’è da fare” – rispose il paziente.
Non accontentiamoci di essere persone/atleti “con diabete” … dobbiamo ambire ad essere semplicemente persone/atleti.
L’insostenibile consapevolezza dell’essere … e che cazzo!

10] 10 RIGHE (forse qualcuna di meno) da … TUCMA 2016 di Doc Andrea Benso [22 marzo]

A marzo 2015, un anno prima di TUCMA 2016, ho conosciuto quasi per caso il Presidentissimo alla mezza di Brescia. Dopo quell’incontro gli scrissi “Credo che moltissimi diabetologi (io per primo) avrebbero davvero tanto da imparare dal tuo gruppo. Spero che avremo occasione di incontrarci ancora in futuro”.

Non mi sbagliavo! L’esperienza al Camp di Francavilla mi ha insegnato moltissimo sotto diversi punti di vista. La regia di Cristian e di Marco e la competenza di Mario, Maurizio e Huber sono imprescindibili, ma il contributo di ogni singolo partecipante e’ stato assolutamente decisivo al successo del Camp. Successo che penso trovi più che mai la sua espressione nell’allenare alla “consapevolezza” della propria condizione, indipendentemente dal fatto di essere diabetici, sebbene questo aumenti indubbiamente il coefficiente di difficolta’.
Sono convinto che sia assai difficile trovare un “laboratorio” piu’ dinamico, appassionato e innovativo! Sono sinceramente onorato di averne fatto parte! Grazie davvero a tutti!

9] 10 RIGHE DA …TUCMA 2016 di Diego Franceschini [22 marzo]
E’ stata la mia seconda partecipazione ad un camp dopo l’ultimo di Garda.
Un plauso al presidentissimo (Cristian) per la geniale idea della sperimentazione che per quello che mi riguarda si è rivelata il max valore aggiunto con cui sono tornato a casa, non solo in termini di nozioni acquisite essendo io uno degli sperimentatori, ma sopratutto in termini “mentali” di sperimentazione a 360° senza staccare mai il cervello e con la consapevolezza dell’autocontrollo, in 3 cose: Sperimentazione, report ed analisi.
Da qui il nostro corpo qualunque sia il momento, qualunque sia il nostro grado di allenamento ci trasmette dati importanti su cui ragionare che vanno oltre i protocolli scientifici e che ci servono per migliorare sempre la nostra qualità di vita.
Che dire poi delle sessioni scientifiche doct.Vasta e Sudano che non si limitano alla semplice spiegazione della lezione sul tema del giorno, ma ci mettono in una condizione mentale di ragionamento profondo sul come i meccanismi cinetici del nostro organismo, in fase di attività fisica ai vari livelli di intensità e nei vari momenti della giornata cambiano e sull’importanza del ragionamento e dell’approccio che dobbiamo tenere non solo in funzione della glicemia.
Non è cosa da poco anzi, solo al TUCMA si puo’ apprendere!!

8] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Alberto Brunelli [22 marzo]
Nel TUCMA camp mi sono dedicato e ho focalizzato ogni cosa in funzione dei test sperimentali.
Anche se non fossi stato uno dei tester a cui sono state prelevate glicemie e lattati, avrei comunque voluto sperimentarmi. Ritrovandomi nel gruppo dei tester che avrebbero seguito il protocollo stilato dai docs e dal Pres, non ho voluto trascurare nulla per evitare di falsare l’esperimento e di non raggiungere l’obiettivo.
Ho cercato, quindi, di adeguare e controllare con attenzione la condizione atletica, l’alimentazione, la terapia insulinica e la gestione metabolica.
ALIMENTAZIONE > Nella colazione assunta in seguito alle ripetute a digiuno, ho ricostituito le scorte energetiche entro la mezz’ora successiva all’allenamento con un buon apporto di carboidrati semplici, composti da fette biscottate, miele, spremuta d’arancia, e di una quota proteica introdotta con pane e prosciutto.
Nel pasto precedente le ripetute pomeridiane, ho assunto una sufficiente quota di carboidrati, pasta al pomodoro, una quota proteica, carne bianca, e ho eliminato le fibre per digerire il pasto entro le 2/3 ore successive e evitare di ritrovarmi appesantito e con la digestione in corso durante l’allenamento.
TERAPIA INSULINICA > Ho ridotto la basale del mattino del 25% prima delle ripetute a digiuno e in vista di 5 allenamenti in 3 giorni. Per i boli dei pasti precedenti e successivi l’allenamento, ho invece mantenuto lo stesso rapporto insulina/carboidrati di 1:20. Avevo intenzione di considerare un rapporto di 1 a 25, visto il numero degli allenamenti dei 3 giorni al TUCMA, ma ho poi preferito, di proposito, mantenere inalterato il rapporto per verificare l’andamento glicemico e l’eventuale necessità di modificarlo.
In seguito a valutazioni in parte già riflettute prima del camp, ho qui verificato che non ho bisogno di modificare il rapporto insulina/cho, neppure nei giorni dove preveda numerosi allenamenti di durata inferiore all’ora (quest’ultimo dato è importante).
CARICO DI LAVORO (CONDIZIONE ATLETICA) > Avrei voluto gestire il carico degli allenamenti secondo le mie potenzialità e condizioni attuali, ma, probabilmente, non sono stato così attento. Il venerdì pomeriggio, infatti, ho avuto una ricaduta della bronchite subita il mese precedente. Molto probabilmente non ho dato al mio fisico il giusto tempo per recuperare. Questo è sicuramente frutto della ancora poca e immatura conoscenza di me stesso, atleticamente parlando. Fortunatamente, questo contrattempo non ha inficiato il test, anche se l’innalzamento glicemico riscontrato durante il riscaldamento delle ripetute post prandiali è probabilmente stato causato dall’infiammazione che era in corso.
Questa è stata la mia analisi per valutare tutte le variabili in gioco e poter ottimizzare i test. Fornendo dati sensati, veritieri e che permettano a me, ai docs e, anche, a chiunque ne abbia la voglia, la curiosità o la necessità di interpretarli per trarne delle conclusioni.

Come ha ben detto il Pres in un momento di poca lucidità, probabilmente per un bicchierino di vino durante la cena, è necessario fare una valutazione a 364 gradi per poter avere delle risposte in merito alla nostra condizione atletica e metabolica. In vino veritas!
A presto.
BRU

7] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Pippuzzo Pipitone [22 marzo]
ASSENTE LAST MINUTE PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE!

Ciao Ragazzi, anch’io, anche se assente, ho sentito il bisogno di scrivere le mie dieci righe.
Vi ho seguito ogni giorno, ho letto le vostre emozioni e ho visto le vostre foto,  il vostro entusiasmo, ed anche le vostre smorfie .
Ho notato che anche quest’anno il camp è riuscito , e come dice Marelli non si finisce mai “di mettere nuovi tasselli nel proprio mosaico”.
DNL ormai da un pò di anni lascia il segno,  un segno che te lo porti dietro e che ti cambia radicalmente, soprattutto a chi partecipa per la prima volta .
E quindi, anche se al  presidentissimo non piacciono i ringraziamenti, mi sembra doveroso  ringraziare gli organizzatori, lo staff, e gli addetti ai lavori: ricordate però che DNL ha sempre bisogno dell’aiuto di tutti noi per andare avanti.
Perché mi riconosco in DNL? Perchè in DNL, nessuno è protagonista, nessuno è campione o campione italiano …… !!!
Chi vuole imparare usa la massima umiltà, il buon senso, l’onestà: tutti ci misuriamo dallo stesso livello, magari durante il percorso qualcuno impenna, ma poi si rimette in linea per arrivare al traguardo mano nella mano, abbracciati e sorridenti alla fatica.
Sto scrivendo come se avessi partecipato, ma questo è l’esempio che ho sopra menzionato … DNL lascia il segno.
Ciao Ragazzi vi voglio bene.

6]10 RIGHE DA… TUCMA 2016 di Andrea Guerra, AR [21 marzo]
“Fare sintesi” in dieci righe dell’esperienza importante vissuta al CAMP DNL 2016 é per me difficile. Ogni mia considerazione ha infatti radici in quelle riflessioni elaborate negli incontri precedenti e durante gli esercizi che poi svolgo a casa.
A Francavilla ho corroborato le conoscenze su valori glicemici, dosi, fasi, limiti, livelli, soglie e tanti altri “concetti” tra loro strettamente connessi che purtroppo mi si manifestano nella loro continua dinamicità. Cercare ancora di rappresentarli attraverso numeri fissi che non cambiano, vuol dire cercare ancora sicurezza (impossibile) nella staticità, rinunciando a quell’equilibrio precario ma comunque possibile nel continuo cambiamento metabolico.
Anche la sperimentazione svolta in questo CAMP conferma che si debba tuttavia partire dai valori raccolti in un determinato momento, con la consapevolezza che ritmi, velocità, FC, soglie, glicemie, ecc. ecc. tra un mese (per una interruzione degli allenamenti, per esempio) possono cambiare prendendo diverse direzioni.
Ho pertanto apprezzato il CAMP proprio per l’opportunità che ha offerto (e che ricerco nel mio quotidiano) di comprendere meglio i possibili andamenti che i diversi valori possono prendere e il perchè di queste possibili direzioni. Nella consapevolezza di questo continuo e complesso divenire, in ciascuno di noi resiste tuttavia la tentazione di individuare “pericolosi” principi, regole generali e/o punti fermi, capaci al massimo di indicare una strada, ma non certo di risolvere da soli le criticità.
Come ho appunto dimostrato anche io con la mia ultima esternazione: <<ricercare un dente in più (nel pignone, ovviamente) e un’unità in meno (nel corpo)>>, alla quale aggiungervi una parola sarebbe poco, aggiungervene invece due sarebbe troppo.
Sansepolcro, 21 marzo 2016.
Andrea Guerra

5] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Andrea Toigo, PD [21 marzo]
Che Esperienza il mio primo CAMP! Non sono un grande atleta, forse non sono neanche un atleta, come risulta dalla plicometria, ma ho tratto un enorme beneficio dal CAMP. Ho imparato molto, grazie ai professionisti, ma anche grazie al contributo di tutti i partecipanti. Fino ad oggi mi sono spesso sentito l’eccezione, a volte in difficolta’ nel gruppo, nel chiedere i 2 o 5 minuti per controllare la glicemia e per integrare, se necessario. Con tutti Voi ho colto un aspetto diverso e molto piu’ normale dello sport con il diabete. Cosa ho portato a casa?
Una maggior conoscenza di me stesso e di come funziono; le lezioni dei Doc sono state fondamentali, mi piacerebbe che ci fosse molta piu’ divulgazione in merito.
Le sessioni di allenamento le nozioni sull’allenamento e sulle conseguenze che possono avere su di me.
Lo spirito del CAMP, la sperimentazione, la metodologia, il rigore e la scientificita’ delle attivita’ svolte; ma al tempo stesso lo spirito goliardico che ci ha uniti per questi fantastici giorni.
Grazie a chi mi ha coinvolto e spinto ad unirmi al gruppo, da solo non mi sarei aggregato.
E GRAZIE a chi a speso un sacco di energie, e non solo, per organizzare tutto questo vi stimo e vi ammiro.

4] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Marco Marelli, PE [ 20 marzo]
Ciao a tutti, archiviato anche il Camp 2016 svoltosi quest’anno a casa mia in Abruzzo. Per prima cosa voglio ringraziarvi tutti ma proprio tutti per aver partecipato nonostante la distanza  ed aver contribuito alla riuscita del raduno rispettando orari degli allenamenti e dei briefing. Purtroppo il tempo non ci ha aiutato molto e ci ha fatto saltare il triathlon di domenica peró abbiamo comunque svolto dei buoni allenamenti sia per quanto riguarda l’aspetto atletico che per il materiale fornito al nostro staff.
Parlando dello staff ed in particolare dei nostri Superdoc voglio dire che sono ogni volta stupito di quanto nuovo materiale riescano a preparare per i nostri appuntamenti, ho già partecipato a numerosi camp e riescono ad incuriosirmi con tematiche sempre utili e spiegate in modo semplice. Ogni volta mi regalano alcuni tasselli da inserire nel nostro mosaico di tipo 1.
Un’altro aspetto che mi è piaciuto riguarda l’entusiasmo che ho visto in tutti i partecipanti. Entusiasmo di tutti : nuovi e veterani nel voler apprendere, ma anche di partecipare alle attività sportive. Ho visto diverse persone migliorare tantissimo ma sopratutto con la consapevolezza di affrontare lo sport prima da sportivi puri, per passione e non per “stare meglio con il diabete”.
Se impariamo ad alimentarci consapevoli di ció che facciamo ed a controllare l’andamento delle nostre glicemie senza divenirne schiavi possiamo divertirci alla grande sia che vogliamo andar piano sia se ci piaccia andare a tutta!
Nuotiamo, camminiamo per i monti o corriamo o pedaliamo o tutto ció che ci pare basta che quello che facciamo sia per prima cosa un divertimento, in consapevolezza.
Voglio ringraziare anche i nuovi doctor puntuali e preparati nei loro interventi ed anche veramente tutti simpatici, li invito a seguirci nel nostro cammino per i prossimi camp ce ne sarà bisogno.
Anche Huber Rossi voglio citarlo è un ragazzo splendido per professionalità, disponibilità e poi va come un treno, allenarsi con lui è sempre il top ed è ormai un pilastro dei nostri camp.
Le lezioni di nuoto e di tecnica nella zona cambio del triathlon tenute da Ciavattella e Di Renzo hanno avuto successo dando diversi spunti e consigli  utili alle attività quindi un Grazie anche a loro.
Queste mie dieci righe quest’anno sono perlopiù dei ringraziamenti, ma essendo padrone di casa mi viene più spontaneo questo piùttosto  che un analisi approfondita dei lavori svolti.
Il grazie più grande va peró el nostro Issimo Cristian che tra i suoi mille impegni è riuscito anche questa volta ad organizzare tutto perfettamente e so quanto è difficile.
Capisco la sua necessità di richiedere collaborazione e sa che avrà sempre la mia piena disponibilità: l’unica cosa che DEVE  continuare ad ideare e realizzare sono le magliette ed i capi d’abbigliamento top !!!
Anche quest’anno bellissimi.
Un saluto infine anche a Grippo, Pipitone, Elisa Basso, Piero Grazzi e tutti quelli che non hanno potuto partecipare. Alla prossima !!! Prossimamente vi renderó partecipi delle nuove Marellate. Un bacione a tutti.

3] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Andrea Chiandotto, UD [18 marzo]
È  sempre un grande piacere e un’iniezione di energia.
Questo è stato il mio secondo camp ma l’atmosfera che si respira la sento mia da una vita:
la voglia di confrontarsi, sfidare me stesso e gli altri nello sport, sperimentare nuove situazioni, imparare e rivedervi tutti mi fa stare in trepidazione ed aspettare il prossimo incontro.Nel frattempo cercherò di essere attivo scrivendo e condividendo le varie situazioni sportive e metaboliche apprese negli scorsi appuntamenti perché qui mi sento in famiglia.
In bocca al lupo a tutti per un anno denso di soddisfazioni.
Evvivaaaaaa DNL!!!!!!!!!

2] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Francesca Zini, VI [15 Marzo]

Terzo camp conquistato, TUCMA concluso con la solita grande soddisfazione di sempre. Sono partita con molte aspettative come al solito, alcune pienamente soddisfatte altre meno per eventi fortuiti o per cause a me direttamente riconducibili. Anzitutto come al solito mi inchino davanti alla competenza e alla bravura dei nostri doc, che ogni volta sanno sorprendermi e incuriosirmi con le loro novità scientifiche e sperimentazioni. Di questa edizione infatti ho apprezzato molto la formula sperimentale che è stata pensata, soprattutto per il valore che queste scoperte potranno avere quando mi allenerò tanto da  diventare atleta evoluta (si dai, credici!) anche se non nego che nei prossimi test vorrei anch’io donare il mio corpo alla scienza (sia mai che esca qualche dato interessante!). Onore e merito poi ai professionisti che ci hanno seguito durante gli allenamenti, grandi atleti ma soprattutto persone semplici, vere e di sostanza dai quali ho appreso elementi fondamentali che applicherò subito durante i miei workout. Volendo trovare qualcosa da ridire forse avrei dato un po di tempo allo spazio narrativo: avrei ascoltato volentieri le parole di Marco riguardo al suo successo di Kalmar o il resoconto sulla ‘piccola corsa corsa’ di Cristian o qualsiasi altra impresa o competizione portata a termine con successo da qualcuno di noi. Questo in primis perché sono convinta che da queste esperienze sarebbero scaturiti molti  (e altri!) consigli pratici validi per tutti, molti spunti di riflessione ma soprattutto tanta tanta motivazione…e poi perché sono un’inguaribile curiosa e romantica J (quindi per il prossimo anno mi aspetto come minimo uno spazio dedicato alla PTL – chi ha orecchie per intendere, intenda!). Riguardo alla mia condizione fisica il camp mi ha fatto constatare che il lavoro fatto fin’ora mi sta portando nella giusta direzione, sia dal punto di vista delle prestazioni che a livello metabolico; ciò unito agli ultimi consigli raccolti su tecniche di allenamento e integrazioni mi permetterà di affrontare con maggiore sicurezza gli impegni di quest’anno. Ultimo rammarico per il meteo e per la prova di triathlon mancata mannaggia.. ma riprendendo una citazione che ho già fatto sui social, quando si è felici dentro, ciò che ci circonda che importanza ha?
Un grazie a tutti per il supporto e l’apporto con cui contribuite al camp, ogni volta e sempre di più accresce dentro di me la sensazione di essere in una grande famiglia. Un saluto e un in bocca al lupo a tutti per la stagione a venire, che sia piena di obbiettivi raggiunti e di esperienze da condividere al prossimo camp!

1] 10 RIGHE DA … TUCMA 2016 di Doc Mario Vasta [14 MARZO]
“Molta carne al fuoco… e molta ancora da cuocere: abbiamo mangiato, ma non ci saziamo mai!”- questa per me è la sintesi del TUCMA 2016.
Nel senso che abbiamo imparato un sacco di cose, ne abbiamo sperimentate e verificate ancor di più ( io ne esco arricchito come non mai!), ma la fame di sapere ci fa pensare di mettere in programma nuove cose, oltre che di ragionare dovutamente a fondo sui risultati dei tests appena fatti, che son sicuro ci riveleranno  particolari fisio-metabolici interessanti ed utili per tutti .
Tutto questo non nello squallido e freddo clima di un laboratorio scientifico, ma in un ambiente che esplodeva di continuo simpatia, affetto, amicizia, gioia di vivere, calore e luce: sarà strano ma io a Francavilla ho visto sempre il sole… mi son accorto dopo, ieri sera a casa, che avevo un mucchio di panni e scarpe fradici d’acqua! 
ABBRACCI A TUTTI VOI … e grazie a quei due.