2 IRONMAN UNDER 10

Cervia, 18 settembre 2021 - Klagenfurt 19 settembre 2021

In due giorni, due triathleti di tipo 1, very simpatizzanti DNL e un po’ ispirati da DNL, scendono sotto la fatidica soglia delle 10 ore in due FULL IRONMAN … per DNL una bella soddisfazione!
Anche se non siamo più una “associazione istituzionale” ma semplicemente “di fatto” per noi parlano, appunto, i fatti.
E qui, ve li raccontiamo. Anzi ve li raccontano.
A Cervia, Ironman Italy, Simone Sciortino chiude in 9h47m04s. A Klagenfurt, Ironman Austria, Marco Mangiarotti, strappa un 9h51m34ss, come da diploma e parziali qui sotto riportati unitamente ai race report.
La tentazione di commentare e puntualizzare è forte, ma preferiamo lasciar parlare la performance e le parole dei protagonisti.
Avrebbero potuto fare meglio, avrebbero potuto fare peggio? Raccontarsi, raccontarsi, raccontarsi … a noi basta questo.

RACE REPORT IRONMAN ITALY
testo di Simone Sciortino, type 1, Roma

Ironman Cervia 2021 NO FEAR:

“Nella mia carriera ho sbagliato 9000 tiri. Ho perso 300 partite. 26 volte, i miei compagni mi hanno dato la palla per la vittoria, e l’ho sbagliata.
Ho fallito e rifallito innumerevoli volte nella mia vita. E per questo ho avuto successo”. (Michael Jordan)

 In una gara come l’IRONMAN (3,8 km di nuoto in acque libere, 180 km di bici e 42,2 km di corsa finale), entrano in gioco 1000 variabili dunque la probabilità di sbagliare è elevatissima anzi è quasi una certezza. Sin dalla prima bracciata puoi già fare numerose caxxxte, dall’acqua che ti entra dentro gli occhialini se non li stringi bene (come mi è successo al C.I. di Borgo Egnazia 2020, dove l’ingresso del nuoto era con tuffo ed ovviamente non ve lo sto a raccontare…occhialini persi ma per fortuna attaccati intorno al collo), dal chip che dimentichi o ti si stacca, dall’andare fuori ritmo e trovarti in iperventilazione ad annaspare aspettando che passi (come mi è accaduto al C.I. di Lovere quest’anno dove chiamai anche la barca di appoggio ma non sentendomi dovetti sbrigarmela da solo e continuare, aggiungo per fortuna perché uscì fuori una bella gara), per poi passare alla frazione bici tramite una zona cambio dove devi ricordare le sacrosante mosse: togli muta, apri la sacca blu e metti casco, pettorale, scarpe bike, posa muta dentro alla sacca blu, prendi la bici e si parte per i 180 km di bici dove bastano anche solo 5 minuti fuori ritmo per bruciarti le gambe e compromettere l’intera gara. Dopodiché sua maestà la Maratona…giusto 42 km di corsa dove sbagliare a percepire le proprie sensazioni è un attimo e non è da tutti correrla e non camminarla…

Tutta questa premessa per dire che il fattore “C” unito a una gestione oculata dello sforzo e dell’alimentazione associato alla capacità di gestione delle variabili che non sono mai le stesse e che in una gara come questa si elevano all’ennesima potenza, mi hanno portato a concludere l’Ironman senza mai un calo fisico e mentale, facendo sì che mio secondo Ironman sono sceso sotto il fatidico muro delle 10 ore fermando il cronometro in 9h47’.

Fattore “C” in quanto non essendo “tedesco” come il Mangia, mi piace improvvisare quindi le chicche che hanno contribuito a rendere speciale questa gara sono state le seguenti:

  1. La sera prima farsi 10 u di basale continuando a usare il micro normalmente per poi sospenderlo post colazione e a ridosso dello start a nuoto;
  2. Mettere sempre 2 o più cerotti metti caso che uno può staccarsi/piegarsi ecc (ogni riferimento è puramente casuale);
  3. Non avere paura di fare boli in gara, magari distanziati poco tra loro, nel mio caso 40’,  1unità alle 10:10 e 1 alle 10:40 (ricordo che ho un rapporto I/cho di 1/25 e un FC di 1/75);
  4. Mangiare, mangiare e poi mangiare, ho sfiorato i 90 CHO/H, praticamente consumo come una Ferrari;

Dal grafico si evince una gestione fin troppo piatta della glicemia, non sarebbe guastato averla tenuta anche un pelo sopra gli 80/100.

NDR: E il nostro Simone non si è fermato qui. Dopo l’Ironman ha partecipato ad altre tre prove degne di nota.
Partiamo dalla più recente:
31 ottobre 2021: X-Terra Sardegna dove ha conquistato il 3 posto di categoria,
20 ottobre: Ironman 70.3 di Mallorca dove è arrivato 54° assoluto con una perfomance incredibile.
1 ottobre 2021 : 13 Cime del Garda … Peccato solo per la defaillance alla 13 Cime del Garda, prova di  extreme trail non competitiva dove il forte triathleta ha conquistato solo 6 Cime imprecando per le difficoltà tecniche e altimetriche del percorso. Ma quando si corre con il Presidentissimo le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Non solo i pistolotti.
E adesso un po’ di riposo, prima di ripartire a bombazza!

 

RACE REPORT IRONMAN AUSTRIA
“Una Gara di Testa”
testo di Marco Mangiarotti, type 1, Cremona

L’Ironman prima di tutto è una gara di testa, e mai come in questa occasione ne ho avuto la dimostrazione.
Non mi sento mai preparato abbastanza prima di una gara, soprattutto la vigilia è sempre lunghissima piena di dubbi ed ombre.
Io ho bisogno dell’azione per poter sfogare tutta la tensione dell’attesa, una volta in gara tutto passa e diventa limpido focalizzato, devo solo fare ciò che so fare e per cui mi sono preparato tanti mesi (per questa gara 2 anni a causa dei rinvii per il covid).
Oltre a tante ore di bici corsa e nuoto, la preparazione include tanta pianificazione, esperimenti glicemici insulinici ed alimentari, strategie di monitoraggio del metabolismo durante la gara.
Tanta testa…ho tante esperienze alle spalle, so bene come affrontare “la bestia”.
Il mio obbiettivo è stare sotto le 9h30.
Klagenfurt è una gara veloce, il lago è praticamente una piscina e il nuoto scivola via bene, ma la bici con i suoi 1500m (i nostri garmin davano 1750m) in continuo saliscendi con brevi salite che spezzano il ritmo, può risultare muscolarmente molto impegnativo.
La corsa è abbastanza veloce e piatta ma ha qualche passaggio con brevi discese e salite anche ripide che costringono a fare attenzione e dosare bene il passo per non lasciarci le gambe…
La mattina della gara fa freddo, è prevista pioggia.
Imposto il microinfusore disabilitando boli e basali automatiche e imposto tutto in manuale con una basale temporanea al 20% (esattamente ciò che ho sperimentato per mesi in allenamento e gara).

 

Il nuoto e la prima parte della bici scorrono via bene con un passo come da programma, 1h x il nuoto pulito senza mai andare in affanno e 36km/h di media nei primi 100km, in linea con l’obbiettivo di chiudere in 5h la bicicletta.
Non ne sono sorpreso, sono stabilmente in “comfort zone”, faccio semplicemente il passo che ho allenato.
C’è però qualcosa che non sta andando come previsto e che in queste prime 4h di gara mi ha psicologicamente impegnato quasi più della gara stessa…

Solitamente 1h di nuoto a parità di condizioni (e sono… partito a parità di condizioni come in allenamento, insulina boli e basale tempi glicemia integrazioni…) mi abbassa la glicemia di 100punti.
Alla partenza ho 200 di glicemia e mi sarei aspettato di terminare il nuoto intorno ai 100.
Arrivato in zona cambio ho 300: faccio subito 1UI di insulina…zero integrazioni.
Sto però molto bene…dopo meno di 1h di bike la glicemia è ancora troppo alta: ancora 1UI … praticamente zero integrazioni…dopo un’altra ora di bike sempre glicemia intorno a 300: ancora 1UI…praticamente zero integrazioni…alla quarta ora di bici la situazione è sempre quella e inietto ancora 1UI. Finalmente qualcosa comincia a muoversi in modo significativo e posso finalmente integrare come da programma, ma ormai sono consapevole che sia tardi…ho dovuto fare quasi metà del mio ironman praticamente senza integrare, in condizioni di metabolismo inadeguate per fare lo sforzo di una gara.
Sicuramente non insulinizzato per cause a me ignote, in allenamento e in quasi 15 anni di triathlon non mi era mai capitato prima di rimanere così scarico di insulina e con glicemie così elevate per tanto tempo…
In ogni caso sto ancora bene! Ma so che pagherò dazio  nelle ore successive, come so bene che 4UI in gara prima o poi in qualche modo entreranno in circolo e sarà molto “pericoloso”.
Per quanto possibile mentre pedalo, esamino il microinfusore senza trovarci nulla di anomala: ago cannula infilata correttamente, no lipodistrofie, catetere libero, connettore del catetere ben saldo, microinfusore sarà a 20°C e non ha subito sbalzi di pressione.
A poco meno di 1h dalla fine della bike integro nuovamente 1UI perché ciò che sono riuscito a mangiare durante l’ora precedente ha rialzato la glicemia in modo preoccupante.
In totale mi sono iniettato 5UI e ho 250 di glicemia dopo quasi 5h.30 di gara…integrando poco più di metà dei CHO previsti.
A questo va aggiunto l’inevitabile… senza integrazione ed adeguata insulinizzazione, è destino che dopo 5h di gara comincino i crampi (con le mie ultime strategie insuliniche e alimentari in gara e allenamento, negli ultimi 3 anni non avevo più avuto crampi).
Le ultime 2h della frazione bike sono state una battaglia per evitare il peggio.
Quelle numerose salite nel finale (mediamente 1-2km al 5-7%) che normalmente avrei sfruttato per guadagnare devo invece affrontarle in scarico per non piantarmi.
5h.12’ è il mio tempo nella frazione bike, ho limitato i danni, ma sono fuori di 10’ abbondanti rispetto ai miei riferimenti. e l’Ironman comincia adesso, con la maratona… Non ho le gambe sufficientemente reattive come avrei voluto e come ero abituato a sentire in allenamento, ma so anche di avere molto margine, quindi nei primi 5km parto calmo cercando solo di sentire bene piedi e passo.
Non sono stanco, corro tra i 4 e i 4.30 min/km (è il passo che mi sarei aspettato) ma non mi sento fluido come avrei voluto. Ho circa 230 di glicemia quando comincio a correre, ho 4 gel tra le mani, pronti ad essere assimiliati alle prime avvisaglie del crollo glicemico che so bene prima o poi arriverà. E così accade. 230-170-130-90-70 è la sequenza di glicemie che vedo scorrere tra il 3° ed il 9°km… come vedo l’inizio di questo rapido trend in discesa senza pensarci due volte già al 170 butto giù i 4 gel più uno preso dai ristori…in tutto sono almeno 120g CHO a rapida assimilazione… sperando che il mio stomaco li accetti… a 4.30-4.40 min/km sono ampiamente in comfort zone, e anche correndo so di potermi alimentare… so anche che devo integrare e non arrivare in ipoglicemia, poiché per esperienza ho visto che in corsa, una volta scesa, difficilmente la glicemia risale, se non dopo una sosta prolungata.
Un ipoglicemia significherebbe doversi fare una ventina di minuti di pausa.

Come speravo con mio grande sollievo la glicemia si stabilizza a 70…e il passo è influenzato solo dalle mie ginocchia che ora non salgono più come dovrebbero… il passo si fa meccanico e la corsa si trasforma in una battaglia per tenere i 4.30 – 4.40 – 4.50 senza mai mollare.
Glicemicamente mi sento bene, non ho avvertito alcuna ipoglicemia, ma non posso permettermi distrazioni così anche per scaricare un po’ i muscoli ed i crampi, ogni 2 o 4km mi fermo ai ristori per bere della cola, Sali e acqua… faccio circa 20”-40” camminando ad ogni ristoro… assimilando circa 10-15g CHO ogni 2km in continuità… giro la mezza maratona poco sopra 1h.35, ma i crampi mi obbligano a fare tratti camminando per poter sciogliere… avrei voluto correre, ma questa frazione è diventata tutta una questione di testa: rimanere concentrato tenere un passo adeguato e arrivare alla fine… nonostante tutto (crampi, glicemia, stomaco che comincia a chiudersi, dolori addominali vari) corro ancora a 4.40 tra un ristoro e l’altro e ciò mi da la consapevolezza che chiuderò sicuramente la corsa sotto le 3h.30 rispetto alle 3h.10 preventivate.
Gli ultimi km sono i più lunghi ormai non riesco più a correre sotto ai 5’/km e al minimo appoggio fuori asse partono i crampi.
Chiudo in 3h21 la maratona e 9h51 il mio secondo Ironman. Più di 20’ in più rispetto al mio tempo obbiettivo.

Dovrei essere soddisfatto, ho tenuto, ho limitato i danni, ho gestito una situazione anomala… ma non lo sono… mi girano immensamente le palle… avevo un obbiettivo ampiamente alla mia portata e le mie sensazioni in gara, fintanto che non sono arrivati i crampi, lo dimostravano.
Ho fatto quel che ho potuto e resto con l’amaro in bocca.
Un individuo dotato di razionalità dopo le prime 2h a 300 di glicemia stabili per ore, avrebbe dovuto fermarsi e pensare unicamente a normalizzare i valori glicemici… perché con 300 stabili per ore è sbagliato correre per 10h e la mia gara lo dimostra.
Ma questo è il diabete… ed io non sono razionale, sono umano… impulsivo, arrogante e volitivo… a 40 km/h mentre si corre L’ironman che si è preparato per quasi 2 anni è dura essere razionali…
L’Ironman stesso, atleticamente e metabolicamente non è razionale… io ho fatto solo ciò che so fare meglio: correre e non mollare!

NDR: in grassetto alcuni passaggi su cui la redazione DNL invita il lettore a riflettere. La tentazione della puntualizzazione è forte, ma preferiamo lasciare l’originale “duro e puro”. Nei tanti report e nei tanti camp made in DNL ci sono forse le risposte. Sempre al lettore curioso andarle a cercare. Noi continuiamo a stimolare i nostri “testimoni di fatto” a gareggiare e a mettersi in gioco.

Ps: anche lui, come Simone, il 1 ottobre 2021, ha partecipato alla prova di extreme trail delle 13 Cime del Garda, su invito del presidentissimo, senza purtroppo portare a termine la prova nella sua interezza e dovendosi accontentare di sole 6 Cime. Rimane la soddisfazione per aver ottenuto la slot di questo imperdibile e irripetibile evento, ma ora il buon Marco si concentrerà sulla stagione 2022 e potrà consolarsi con la partecipazione all’IRONMAN KONA, Hawaii, US visto che ha ottenuto anche qui la SLOT, quella seria!