IM 51.50 PESCARA

Marco Mangiarotti Race Report _ 10 giugno 2018

VITTORIA #DITIPO1 = VITTORIA #DITIPO QUALUNQUE
RACE REPORT BY MARCO MANGIAROTTI, #ditipo1, Cremona
Ndr by Presidentissimo
Marco Mangiarotti vince l’IM 5150 di Pescara. Primo assoluto in 2 ore 1 minuto e 37 secondi.
Qui di seguito il suo race report, qualche nota confidenziale da leggere con mente aperta e alcuni ndr della redazione DNL
PS “flydown” BY MANGIAROTTI:
PS1. Marelli [DNL che vive a Pescara, ndr] è stato davvero gentilissimo… davvero grande amico [Marelli è semplicemente Marelli, ndr]
Grazie per il supporto di tutto il gruppo! Davvero!
PS2. cmq gara del caxxo… io ho corso forte, ma gli altri erano davvero lontani… per non vincere avrei dovuto bucare 2 gomme… non lo dico per superbia… davvero il livello era basso… sicuramente per l’assenza di montepremi e promozione della gara [Tranqui, Mangia, abbiamo capito che hai piena consapevolezza di essere un atleta fortissimo ma che i campioni di questo sport sono di un altro pianeta e oggi stavano altrove, ndr].
non credo rifarò mai un 5150, ma per me è stato davvero un buon allenamento. Ho dato tutto ed ancora oggi ho le gambe distrutte, da quel caXXO di ponte del mare…
ps3: nonostante io creda di aver fatto una prestazione di buon livello…non mi piace affatto pompare il risultato…  [a quello ci pensiamo noi minkioni :-), ndr] Obbiettivamente quando ho visto la classifica… Il secondo è a 10′ ed è una donna… [con tutto il rispetto dovuto ovviamente, ndr] mi son sentito io un po’ umiliato….  son convinto di essere cmq andato forte in senso assoluto, ma è stato un allenamento non c’è mai stata gara!
RACE REPORT:

La gara è finita. Raggiungo l’ombrellone che avevamo preso la mattina e finalmente mi rilasso sul lettino. Riaccendo il cellulare e mi ritrovo a leggere divertito i commenti dei ragazzi [ in fondo
siamo tutti ragazzi, anche noi che abbiamo superato gli anta da tempo, ndr]
di diabete no limits, alla diretta della mia gara…

Scorrendoli, immagino Marco che manda il primo update, dopo avermi incitato, mentre correvo sulla spiaggia già secondo dopo il nuoto…
Cristian e Sciorti che da ovunque siano in diretta rincarano la dose… rido e penso che oggi, qualunque valore abbia la mia prestazione, sono riuscito a fare entusiasmare qualcuno…
Questo è ciò che conta più di tutto…i miei bambini, che erano lì al traguardo a vedermi arrivare primo, Barbara che non mi fa mai i complimenti, stavolta mi bacia dopo il traguardo, Marco che in questi gg ha dato l’anima per farmi correre nelle condizioni migliori, è gasatissimo…
Tanti messaggi di apprezzamento da amici e non solo… Sono soddisfatto, avrei forse potuto correre un po’ più veloce ma va bene lo stesso. Grazie ragazzi del supporto!!
Avevo deciso di fare almeno un olimpico in giugno, prima di ISEO, che resta il mio obbiettivo.
Mi cade l’occhio sul 5150 di Pescara. Non ne ho mai fatto uno prima, sapevo che era una nuova formula, a corredo del vero IRONMAN o al mezzo IRONMAN, una specie di mini IRONMAN… Penso: alla fine vivo il clima del circo IRONMAN, vado a Pescara a trovare Marco, mi faccio una minivacanza al mare con la famiglia, pesce, sole…perchè no?!…così mi iscrivo.
Ci tenevo a farla bene perchè era un buon banco di prova per testarmi sulle 2h di gara veloce, molto più veloce dell’Xterra che ho chiuso in 3h18′, 2 settimane prima.
Ho cercato di recuperare più in fretta possibile dal carico della gara di Toscolano, e nel giro di 10gg sono arrivato ad un buon stato di forma anche su questa specialità, tutto da confermare in corsa però…
Rispetto al percorso originale, il tracciato della bici è stato stravolto e prevede un unico “very fast lap” di poco meno di 40km quasi tutto in autostrada…andata col vento a favore, ritorno con il vento contro…tracciato assolutamente da bici da chrono…Io ho una normale bici da strada che per l’occasione ho montato con le ruote ad alto profilo…ma niente prolunghe, niente roba da piattone IRONMAN insomma…
Il Venerdì arrivo a Pescara, aperitivo con Marco e subito si discute del tracciato della gara e delle aspettative…mi dice che visti i partenti, secondo lui io sono da podio…
Passano 5 minuti e mi mostra la sua bici da chrono, fresca dell’ Ironman di Lanzarote che Marco ha appena concluso: mi chiede se voglio provarla il gg dopo per usarla in gara la domenica…
Mattia, il mio bimbo più grande ha solo 8 anni, ma ha da sempre una inspiegabile passione per questo tipo di biciclette…non vede l’ora che dica OK, lui vuole che la usi, la guarda come fosse…e non la molla più…
Non ho mai corso con una bici da chrono, inizialmente faccio il difficile, ma son troppo curioso…il mattino successivo, non resisto e dopo 25km di sparate sopra i 40km/h mi ritrovo ad Ortona…è una figata…più facile del previsto…rispetto ai miei riferimenti sulla bici da strada, credo di poter guadagnare circa 3km/h…Ho deciso, la userò! Grazie Marco!
Ora resta solo dimostrare qualcosa il giorno della gara. Quei 40km li voglio tritare.
Io sono un’animale da salita, selvatico ed i “piattoni” non sono certo la mia specialità, ma non vedo l’ora…
MIND FIRST – ISTRUZIONI PER L’USO – GLICEMICAMENTE:
Sin dal giorno dell’iscrizione, consapevole della velocità della gara, da sotto le 2h, avevo deciso che non avrei usato nessun ausilio durante la competizione.
Niente micro, niente glucometro, niente insulina [non fraintendete bacchettoni del diabete, aspettate, leggete più avanti … non siamo seguaci di Panzironi, ndr] , niente…solo pianificazione pregara, alimentazione corretta ed esperienza…per una volta volevo correre easy senza  tenere sotto il body quel pataccone del microinfusore.
2h…si può fare. Con una gara così veloce sarebbe poi assurdo mettersi a cincischiare con micro, glucometro o altro, se si hanno ambizioni da podio …
Ma in gara bisogna avere adeguata insulinizzazione basale… [ah ecco, ora siamo tutti più sereni!, ndr]
Avendo il microinfusore, quando lo stacco non ho alcuna basale, quindi per sopperire, da qualche anno, uso la [mia] strategia di mangiare un panino al prosciutto 2h prima della partenza, con un bolo di 3-4 unità… la coda di questo bolo è sufficientemente potente da tenermi quasi normale la glicemia in gara, tanto da permettermi anche di mangiare un gel (40g CHO) in bici, ma non così aggressiva da mandarmi violentemente in ipoglicemia. Cristian [presidente DNL,ndr] lo so che ti piace questa mia strategia NO TECH – JUST MIND, vero?! [non è questione di piacere o non piacere, mi piace vedere che anche un “microinfuso convinto”, e io non ho nulla contro chi lo usa, sappia modulare l’uso dello strumento a modo valutando durata, intensita e tipo di prova e soprattutto con un buono/ottimo compenso metabolico che preesiste e sopravvive alla pratica sportiva. E cmq sempre meglio così, che andare in gara con il micro addosso in modalità OFF e il sensore in modalità ON aspettando di arrivare a 300 con la glicemia prima di mettere il micro in modalità ON … mi fermo qui. O arriva un pistolotto infinito, ndr]
6.20 sveglia glicemia ~100
6.50 scendo a colazione insulina 5u
mangio 1 panino al prosciutto + una brioches + uno jogurth e una banana (~90g CHO), con immancabile cappuccino
7.30 sono in bici, per fare i circa 7km che separano l’hotel dalla zona cambio
8.30 mi sistemo sotto ad un ombrellone in attesa della partenza prevista per le 12.00 … glicemia ~160 …e bevo molto
10.00 la glicemia è scesa a 87 ed è ora di mangiare l’importantissimo panino al prosciutto (40g CHO) che mi darà le energie in gara…3u insulina [ 2h prima della partenza, insulina residua garantita per le prossime 3 ore almeno, ndr]
11.00 glicemia è salita a 160 e comincia a scendere
11.40 provo acqua e cerco di tenermi fresco con la muta indosso…il sole picchia
11.45 glicemia a 140 in discesa. bevo un succo (25g CHO), 1u insulina…più o meno come faccio sempre prima di un allenamento di nuoto
12.00 parte la gara
Zero problemi, nessun fastidio o sensazioni strane…
13.00 dopo circa 1h di gara e 2/3 della frazione bike, bevo un gel di enervitene, non tutto (~40-50g CHO), come Marco [Marelli ndr] aveva previsto e consigliato… [i due Marco hanno fatto un bel briefing pregara a quanto para …ndr]
Ho il tempo di digerirlo in bici e mi servirà per correre senza sfinirmi…sento che ne avevo bisogno, ma non sono assolutamente in ipo.
Durante la frazione run, non mangio e bevo nulla, solo mi bagno in tutti i modi possibili, ogni ristoro prendo bicchiere d’acqua, spugne etc. e mi idrato, ma solo dalla pelle [termoregolazione: bagnare polsi, nuca … fondamentale quanto bere, ndr]
14.00 chiudo con glicemia a 120!
Ricollego il micro ed alle 14.20 [ dopo circa due ore e mezzo dallo stacco dunque, ndr] mi faccio 2 unità seguite da una redbull [30 cho circa] e tanta acqua…la glicemia sale leggermente e si assesta a 140 per poi riscendere nelle ore successive quando mangio l’impossibile…insieme ad un paio di birre.
Il micro intanto ha acquisito i dati dal sensore che ora è ricollegato…così do una occhiata al tracciato della glicemia in gara…E’ salita a 200 durante la frazione a nuoto nella prima mezz’ora (effetto del succo), poi in discesa fino a stabilizzarsi negli ultimi 20′ intorno a 120…andamento perfetto…considerando adrenalina e ormoni antagonisti, direi che sono soddisfatto!
Mi spiace non riuscire a fornire il grafico: il bellissimo SW della Medtronic si pianta…il micro non trasmette i dati sul PC…
GARA:
Alla fine decido di usare la muta. L’acqua è davvero calda…24°C. Nei due gg precedenti ho sempre nuotato libero solo con il costume, ma preferisco non rischiare. Il mare è una tavola, ma oltre i frangiflutti dovremo fare almeno 800m e il mare ha un po’ di onda…meglio la muta…
La partenza con il Rolling Start è molto confortevole, si “dichiara” il proprio tempo sui 1500 e, a partire dai più veloci, in corsa dalla spiaggia 2 persone alla volta ogni 5″…ci si tuffa e si può fare subito il proprio passo senza prendere o dare botte, niente tonnara come capita normalmente nelle gare di triathlon. Ovviamente c’è compensazione, il tappeto è messo appena dopo il cancello di via. Purtroppo questa scelta penalizza lo spettacolo, atleti e pubblico sostanzialmente non hanno riferimenti per capire la propria posizione rispetto agli avversari, si corre quindi prima di tutto contro se stessi, mai consapevoli della posizione assoluta, a meno che qualcuno del pubblico non ti avvisi, informato dalle classifiche in diretta online.
Parto secondo, più avanti possibile, ho in testa che questa gara prima o poi la faccio davanti… Cerco di tenere il passo di chi mi precede, ha la postura del nuotatore e voglio tenerlo come riferimento…e non mi sbaglio…a fine frazione mi avrà dato 30″, faccio un buon tempo: 20′ e rotti…esco dalla spiaggia con la muta abbassata in vita…sento la voce di Mattia che viene intervistato dalla speaker al mio passaggio e mi vien da ridere…Marco è lì a urlarmi che son secondo, incitandomi…faccio di corsa l’interminabile kilometro che mi separa dalla bicicletta…una transition zone di 1500 bici che parte dal centro di Pescara fino quasi alla stazione…E’ bellissimo non dover tenere in mano il micro o pensare come incastrarlo al meglio nel body…
Dopo la prima curva sono davanti a tutti…faccio in posizione con le mani sulle appendici anche la rampa in salita che immette sulla sopraelevata…spingo e poco dopo mi ritrovo in autostrada a puntare l’entroterra. Per scelta in gara, da sempre, non uso garmin cardio o orologio…vengo dalla MTB e mi piace concentrarmi senza distrazioni su ciò che sto facendo, sentire e conoscermi…però oggi ho la chrono e son curioso di sapere a quanto vado, lo chiedo alla moto di scorta della polizia che mi sta di fianco: con la mano mi indica 5…
In prossimità di uno svincolo, c’è un gruppo di poliziotti che blocca la strada…sono il primo, sto sfrecciando a quasi 50km/h con il vento a favore, mi fanno il saluto di ordinanza…che figata…neanche “top gun”…
Al giro di boa ho finalmente la percezione del distacco che sto infliggendo al secondo…in sostanza non lo vedo…non c’è più un secondo…sono solo…non ho idea quanto sia, ma voglio stare sotto le 2h di gara, e anche se sono contro vento faccio anche il tratto di ritorno verso il mare senza criterio…ormai capisco che la gara è contro me stesso…E’ una sensazione strana, mi piace molto la competizione ed il corpo a corpo, e un po’ quasi mi dispiace …ma “ccchhisssenefrega! vinciamo sta gara, più forte che posso!” mi dico…
Archivio la frazione bike ad una media ben superiore ai 40km/h senza scia e con metà percorso con vento contrario…le gambe sono davvero inchiodate, riattraverso la lunghissima zona cambio, e dopo più di 2′ esco sul percorso run…ritrovo Marco che entusiasta capisce che questa gara oggi la stravinciamo.
Dopo 1km c’è il ponte del mare, 50m di dislivello in salita che ti spaccano gambe e ritmo…ne esco con inizio di crampi ai bicipiti femorali, rallento un poco ed accorcio la falcata per 2 o 3km…poi nello zig zag sterrato del parco, mi riprendo, continuo a bagnarmi con ogni mezzo, fa caldo ma non lo patisco…tra un sorpasso e l’altro mi ritrovo a scalare il ponte del mare nel verso opposto. Stavolta lo passo indenne e l’ultimo km lo spingo a manetta…
Arrivo alla spiaggia dove c’è il traguardo che tutti sognano: ironman, il tempo 2h.01′ (Cazzo! per poco sopra le 2h!), Mattia Giorgia Barbara sono lì sulle transenne, li vedo poco prima di tagliare il traguardo…mentre spingo ancora a tutta. Chiudo i 10.6km della frazione sotto i 40′, considerati i crampi ed il ponte del mare nei due sensi, il traffico sul percorso e la sua tortuosità nel parco, credo non sia male…potevo forse fare di più…ma oggi ho vinto e va bene così.
Fotografie, Marco è strafelice, congratulazioni, pacche sulle spalle…Arriva la Giorgi che mi salta in braccio, poi schifata da quanto son sudato, e Mattia, che come suo solito si era perso nel cercare di raggiungermi…Barbara che finalmente mi dice che sono andato forte!
Le gambe sono dure…ma non mi sento finito…ne avevo ancora…
Mi sarebbe piaciuto misurare meglio la mia prestazione con un combattimento corpo a corpo…oggi credo solo di aver fatto quanto era nelle mie corde, niente di eccezionale, credo sia questa la mia misura…e so che presto arriverà il momento di dare tutto…meglio godersela per adesso!
POST RACE PS CON BOTTA E RISPOSTA MANGIA VS PRES … [sempre da leggersi con “mente aperta”, ndr]
PS 1 by Mangia: Intanto che ne ho l’occasione…siamo arrivati al paradosso…che ho sempre sperato di raggiungere: da quasi handicappati compatiti impossibilitati e invalidati dalla grave malattia, oggi c’è qualche sommo ignorante che arriva a sostenere che grazie all’insulina un diabetico è avvantaggiato rispetto a chi non è malato… Quando ne ho avuto l’occasione ho chiuso il muso a chi ci “scherzava su” ma sarebbe davvero una bella cosa che persone autorevoli come DOC vasta o altri DOC o Huber che nel mondo dello sport amatoriale e non è ultranoto, prendessero una posizione su questo argomento…magari con un post sul sito. A me queste cagate fanno solo piacere xche vuol dire che ho stravolto in qualcuno la visione del diabete da malattia invalidante a condizione favorevole per la performance…assurdo ma forse utile ai miei scopi…però non si può sentire sta cosa soprattutto se penso a quei diabetici che tutti i GG cerchi di svegliare, intorpidito dalle loro paure, false ideologie e a volte anche complicanze vere etc. Ect. Bambini e genitori compresi…

Ps 1 by Presidentissimo: Nel 2012 partecipai all’Ecomaratona delle Madonie giungendo 5° assoluto al traguardo a mezz’ora dal primo. Nei primi km, ho fatto una battutina al dr. Speciani (relatore al convegno pregara e concorrente) sulla “marcia lenta e regolare” in gara (cui credo fermamente) e mi sono preso anche dell’ “anabolizzato” in quanto insulino-trattato. Anche la sua era una battuta, ma ci ho avvertito un po’ di rancore. Nulla di importante. Come avrete capito, e con tutto il rispetto per la storia e professionalità di ciascuno, non sono entrato in sintonia con il guru della Dieta Gift, brava persona per carità, ma a mio avviso, soprattutto sull’aspetto mentale dell’approccio alla “salute” e alla “pratica sportiva” ha forse bisogno di maggior “serenità” e in tal senso ha qualcosa da imparare dagli alteti con diabete di tipo 1 DNL insulino trattati, che vivranno sì di insulina artificiale, ma cui i segnali dell’ipotalamo a tutti i livelli arrivano forti e chiari: condotta di gara, risultati, assetto lipemico e girovita parlano chiaro. Quindi TO GIVE ANYTHING THAN YOUR BEST IS TO SACRIFICE THE GIFT! Questo è l’unico GIFT in cui DNL crede fermamente!
A volte mi sembra che i veri fissati dell’insulina, del glucagone, delle glicemie, della salute, non siamo noi, che avremmo forse qualche motivo in più per esserlo, ma gli addetti ai lavori e chi ha paura di ammalarsi e vede dietro ogni cosa la multinazionale alimentare o farmaceutica che ci vuole ammazzare tutti. Sono il primo a credere nella vigilanza e in un’alimentazione responsabile, ispirata a concetti innovativi, alla qualità, alla limitazione degli zuccheri raffinati, ma anche qui bisogna lasciare dietrologia e rancore a casa: EAT AS YOU ARE …
PS 2 by Mangia: Esatto! Finché la battuta arriva da amici o compagni di squadra, ne vado quasi fiero xche capisco che nel mio ambiente ho ribaltato anche solo x scherzo e battuta, la prospettiva con cui viene visto un atleta con diabete… Ma quando certi commenti arrivano da personaggi vicini ma estranei, “sportivi” che non sanno distinguere proteine da cho, mi preoccupa tanta superficialità ed ignoranza… Quindi se DOC vasta potesse davvero fare chiarezza sarebbe un bel modo di sciacquare il muso a queste persone. Probabilmente non è disposto a farlo, ma secondo me, visto quanto è conosciuto nell’ambiente, non sarebbe male un commento anche di Huber, che conosce bene il NS mondo e quello dello sport in generale… Cmq grazie che ti stai impegnando su questo fronte fastidioso… Sicuramente meno importante di quello metabolico sportivo delle NS avventure DNL [a breve un bell’articolo dei nostri DOCS sull’argomento, intanto dovete accontentarvi dei pistolotti “piccosi” del Presidentissimo :-), ndr]
PS 2 by Presidentissimo: […] TUE is meglio che ONE? Ben comprendo il messaggio di Mangiarotti (W il Mangia sempre e comunque) e la sua personale scelta [e di tantissimi altri …praticamente tutti, visto anche la pressochè TOTALE latitanza delle associazioni che dovrebbero rappresentare gli atleti agonisti con diabete … ndr] di NON fare nulla e di continuare a gareggiare “tranquillo” in attesa che qualcuno provi a dirgli qualcosa o addirittura risultare positivo a un controllo antidoping [così vediamo se il controllo antidoping è una cosa seria o no?, ndr] .
Come recita l’incipit nella sezione DNL “Chi siamo chi non siamo” …
“Il diabete di tipo 1 non ha alternative alla terapia insulinica. In caso di pratica sportiva agonistica (anche amatoriale) la normativa internazionale sull’antidoping include le insuline di ogni genere tra le sostanze dopanti (modificatori metabolici). In caso di positività a un controllo, anche se affetti da diabete di tipo 1 certificato dal sistema sanitario nazionale, anche se trattasi di patologia cronica a vita, anche se trattasi di utilizzo di farmaco salvavita senza alternative, [e aggiungiamo … vorremmo capire quali sono i vantaggi DIMOSTRATI di un atleta con diabete #ditipo1  di endurance … basta guardare i risultati del Team Novo Nordisk, che della questione pure poco parla mi pare nei suoi apprezzati e quotidiani spot per l’emancipazione e la diffusione della pratica sportiva #ditipo1 … non mi sembra che vincano a man bassa … anzi nemmeno li fanno partecipare ai tour da più di 1 settimana per ora, l’UCI non glielo permette per questioni di “sicurezza” … e poi parliamo di “emancipazione”, ‘sti cazzi! ndr]  si subisce per lo meno una sospensione di qualche mese in attesa di chiarire la propria posizione.
Ove si pratichino discipline sportive che prevedono controlli anti-doping, si raccomanda l’ottenimento del certificato di esenzione terapeutica (TUE) per l’uso di insulina/e.
Dunque con il diabete di tipo 1 si può fare sport a qualsiasi livello e con enormi gratificazioni. Tuttavia siamo soggetti (e non automaticamente esentati) alla normativa antidoping fatto salvo il rilascio del TUE.  Sull’argomento, primi e unici in Italia (escludendo chi ci ha copiato) [provate a chiedere a ANIAD, AdG, SID, AMD etc. per non parlare della FMSI e vedete cosa vi rispondono … ma se un allenatore va a un corso del CONI su sport e doping torna a casa e esclude il ragazzino diabetico di tipo 1 dalle gare perchè non ha il TUE, magari, temendo la squalifica o ripercussioni sugli altri tesserati della sua società … ad esempio … e poi stiamo a fare i convegni sui diritti della persona con diabete di tipo 1 e i protocolli di intesa con il CONI per la diffusione dello sport nelle persone con diabete mentre nella stanza accanto siamo considerati dei “bari” …. e nessuno ci informa su questo a parte DNL … ndr] abbiamo pubblicamente approfondito la questione (vedi link)