Firenze Marathon 2017

26 novembre 2017

Due alfieri DNL alla Firenze Marathon 2017 …

Simone “Sciorty” Sciortino 2h58 & Andrea “Dalpe” Dalpero 3h04 …

Qui sotto, a scorrere, i due race report! Buona lettura!

SCIORTY’s WAY … testo di Simone Sciortino, ROMA, 29 anni, #ditipo 1 dal 2005.

Maratona bagnata, maratona fortunata… Personal Best 2’58’10 🙂
Dopo la prima è difficile non fare la seconda. Ricordo benissimo che ai miei amici dicevo “la Maratona mai e poi mai”, per poi passare a dire “ne faccio solo una per dire che l’ho fatta, magari Roma così gioco in casa” ed infine dopo aver fatto Roma, con l’idea di preparare prossimamente un Ironman (probabilmente nel 2019), mi iscrivo alla Maratona di Firenze per cercare di “metabolizzare” questi famosi 42,195 km che a Roma, nonostante avessi conquistato il titolo italiano di “Maratoneta Diab(b)etico” [sfottò DNL, ndr] con un crono di 3h 06’, mi lasciarono abbastanza provato fisicamente.


La scelta di Firenze è stata suggerita dalla grandissima amica Daniela che ringrazio vivamente per l’ottimo consiglio e per avermi accompagnato in questa fantastica esperienza. Le premesse per entrambi (io aspirante ironman, lei già ironwoman) erano di andare e godersela senza star lì a pensare al tempo.
La decisione di non tirarla a morte (per me era di impostare un passo di 4’30”/km anziché 4’15”/km), approcciandola come una gara di passaggio, derivava da più fattori:

  •       Sono in una fase di allenamento di “inizio stagione” e non ho fatto lavori specifici per la Maratona;
  •       Dei cosiddetti “lunghi” pre-maratona ne avevo fatti solamente tre: 27km – 30km -35km, ad un passo di 4’31’’, decisamente più alto rispetto ai lunghi fatti prima della Maratona di Roma;
  •       Rispetto Roma (dove arrivavo circa 150 km mensili di bici) non ho volutamente ridotto i carichi di allenamento in bicicletta, anzi li ho triplicati (circa 500 km al mese nei tre mesi precedenti, oltre al nuoto 3 sedute a settimana);

Sabato 25 novembre:

Si parte! In treno ne approfitto per monitorare il meteo, le previsioni sono più che pessime: sabato sera temporale e domenica pioggia e intorno le 10 vento a 30 km/h, OTTIMO!!! Dopo aver preso le secchiate d’acqua a Roma non mi andava proprio di fare la mia seconda Maratona nuovamente sotto l’acqua, motivo per cui giuravo a Daniela che se avesse piovuto non sarei nemmeno partito.

Arriviamo a Firenze alle 12, il clima è buono: a me il freddo non dispiace. Andiamo direttamente al Marathon village per ritiro pettorali dove è sempre emozionante incontrare moltissimi atleti tra cui anche il n1 per me: Alex Zanardi! Esempio di vita per tutti! Ancor di più per me che, come lui ma non ai suoi livelli, provengo da un passato nel Motorsport (karting) e lo seguivo sin da bambino.

Il pomeriggio, visto l’abbassarsi della temperatura,  optiamo per una tisana rigorosamente biologica! Daniela ci tiene a ste cose!, tant’è che per cena, trovandoci a Firenze che non la mangi una Fiorentina!? NO!, mi propone un ristorante magnifico chiamato “IL VEGETARIANO”. Dato che assumere tante proteine prima di una gara non è proprio indicato [ma nemmeno troppe fibre, DNL ndr], accetto l’allettantissima proposta della Daniela.
Il piatto si componeva di Pasta con ragù di soia, riso al pesto di pistacchio , insalata mista e broccolo verde gratinato con pecorino e pane con semi di non so cosa.  Era proprio quello che sognavo di mangiare prima ancora di partire! Se arrivavano in totale a 70 CHO era tanto! Proprio come consigliano tutti i dietisti: carico di Carboidrati la sera prima della gara mi raccomando!

Quello che Daniela non sa e che apprenderà da questo racconto è che dopo cena tornando verso casa,  trovando aperto un Market mi fiondo dentro a prendere un paninetto integrale ed una stecca di parmigiano che divoro in un attimo! A conti fatti credo d’esser arrivato ai miei 100-110 CHO con anche un buon apporto proteico (125 g di parmigiano)  J.  Nonostante ciò, prima di andar a dormire ho dovuto far fronte ad una leggera ipoglicemia [eh eh, l’assorbimento, la conta dei cho … i compiti fatti a casa, altro sfottò ndr]

GIORNO DELLA GARA:
Sveglia 5.40, la glicemia segna 248 mg/dl.
Appena sveglio  sento già l’adrenalina [in combinato disposto con quanto assunto per far fronte alla leggera ipoglicemia prima di andare a dormire, altra ndr DNL] , mi conosco, faccio un bolo di 3,5 unità e ritardo a fare colazione di una mezz’oretta per abbassare leggermente la glicemia. <
Ore 6:30 faccio colazione composta da 50 g di pane integrale, marmellata,  150 ml di succo e caffè. [50 cho marmellata inclusa, stima DNL, ndr]
La Maratona parte alle 8:30, alle 7 mi avvio per andare in griglia, prima di uscire di casa faccio l’ultimo controllo capillare che segna 188 mg/dl.
L’adrenalina è una brutta bestia e contrasta molto l’insulina presente nel mio corpo pertanto ad 1h e 30 dalla partenza, a dispetto di tutte le indicazioni cautelative spesso suggerite da persone del mestiere, aumento la mia basale di 0,45u/h al 150% (0,68U/h) fino alle 7:40 (circa 50’ prima della partenza) dove, visto il Dexcom G4 che indicava un valore glicemico stabile intorno ai 170, ripristino la mia basale al 100%. [profilo basale stimato pari a 13 ui die complessive ovvero, considerando un peso di 76 kg – il ragazzo si è asciugato con la dieta- 0,17 ui/kg, DNL ndr]
Alle 8:00, mezz’ora dalla partenza, a differenza di quanto ho effettuato in tutte le precedenti gare e allenamenti di corsa dove impostavo sempre una basale al 10%, su suggerimento della mia espertissima diabetologa Alessandra Di Flaviani! Imposto una basale al 30% di 0,45u/h ovvero 0,135u/h, come Mallorca, sempre per un triplice motivo:

  •    Se è una cazzata so con chi prendermela;
  •    Tanto vado a 4’30”/km, un ritmo più lento per i miei standard ed il consumo è inferiore
  • Ho una quantità di gel che posso sfamare mezza Firenze;

La GARA

Allo sparo, tutte le considerazioni fatte giorni prima sull’andar piano, me le dimentico e mi attacco ai pacer delle 3 ore pensando che se al quinto km il ritmo fosse stato insostenibile avrei rallentato.
I pacer partono troppo forte, intorno al km 3 inizia la pioggia, anche questa volta, come Roma mi ha fregato!
Parti asciutto e poi arriva l’acqua. I pacer partono molto forte, fuori ritmo, pertanto a volte li lascio andare per poi riportarmi gradualmente sotto.
Le sensazioni sono buone, inizio a pensare l’integrazione dei gel: faccio ogni 5 km o ogni  7 km? Come si dice: la verità sta nel mezzo, ogni 6 km (ovvero ogni 25 minuti circa, ndr)
Nel frattempo inizia la pioggia, il corpo si raffredda ed in molti punti tira anche molto vento. I pacer stanno sempre fuori ritmo, nonostante molti atleti facessero presente che il ritmo era più forte di 4’15/km.

Io dove potevo li lasciavo andare per non forzare troppo ma appena la pioggia ed il vento sono intensificati non potevo più staccarmi dal gruppo in quanto estremamente vantaggioso: scia e calore due elementi da non sottovalutare in una maratona [il ragazzo sa il fatto suo,ndr]

Come non detto arriviamo al passaggio della mezza maratona con un crono di 1h28’45” ovvero 55 secondi in meno rispetto al ritmo da tenere per chiudere sotto le tre ore, uno sproposito!
Da lì, inizio ad aspettare e temere qualche accenno di crisi ed intanto giunto al  km 24 integro il mio 4° gel [siamo a un totale di circa 90 cho, ndr], il Dexcom G4 dalla partenza che indicava un valore di 161 mg/dl scende gradualmente e si stabilizza su un valore di 120. Le sensazioni sono buone nonostante la pioggia a tratti sia davvero tanta non mollo un centimetro i pacer.
Visto l’ampio vantaggio accumulato mi accorgo che i pacer iniziano a rallentare gradualmente e volutamente  per entrare in una gestione del gap maturato a discapito del ritmo sino a quel momento mantenuto. Di fatti i 5 km compresi tra il km30 ed il km 35 vengono fuori ad un passo di 4’17. A questo punto faccio iniziano a frullare tanti pensieri nella mente:

  •    Li stacco gradualmente e vado via?
  •    Ma se forzo e poi mi vengono i crampi?
  •    Alla fine se mantengo così sto bene e sono sicuro di centrare l’obiettivo di scendere sotto le 3 ore.Nel frattempo faccio anche un cambio di strategia a livello di integrazione anziché integrare al km 36 come da schema sino a quel momento seguito, ed anziché assumere il mio integratore a base di maltodestrine, visto l’approssimarsi dell’arrivo e considerato che se avessi preso le malto al km 36 poi non avrei più preso nulla, assumo un Gel Enervit a rapido rilascio preso proprio al Ristoro del km 35 (altri 22 cho, e siamo a 112 cho ca., ndr)

Al km 36 sono fortemente tentato di andarmene visto l’ulteriore rallentamento dei pacer e le ottime sensazioni a livello muscolare ma resisto alla tentazione perché non volevo in alcun modo mettere a rischio l’inaspettato risultato.
Paziento per altri 3 km, al km 39 il Dexcom G4 mi dice di essere in ipoglicemia (?) ma le sensazioni mi dicevano tutt’altro, per sicurezza prendo un altro integratore a base di maltodestrine (22 cho e fanno 134 gr totali, ndr, pari a 0,66 gr cho/pro kg … ovvero in linea con le integrazioni raccomandate dai preparatori agli atleti di endurance per la massimizzazione della performance!, ndr) … e stacco i Pacer.


Il km 40 è imbarazzante per me 3’59 di passo… a quel punto avevo compreso che ce ne avevo quindi spingo sull’acceleratore fino in fondo.
Gli ultimi km sono davvero stati bellissimi perché poche volte mi è capitato di arrivare così lucido alla fine di una gara tirata pertanto ho potuto godere degli applausi del pubblico delle sensazioni che mi arrivavano dal mio fisico dalle mie gambe.
Appena intravedo Piazza del Duomo e l’arrivo non credevo ai miei occhio, il tabellone del tempo indicava 2h58’ ed i secondi che scorrevano !!!!
Spettacolo! SuperPersonalBest! #Diabetenuntetemo 🙂
Un ringraziamento di cuore al Presidentissimo e a tutti i ragazzi DNL che sia prima che dopo della gara mi hanno caricato “a pallettoni”!! In questo strepitoso risultato ci siete anche voi!!!
Alla prossima!

DALPE’s WAY …
testo di Andrea Dalpero, Vicenza, 34 anni, #ditipo 1 dal 2003

Quest’anno come ormai consuetudine ho deciso di fare una maratona autunnale e la località è stata Firenze.
L’obiettivo, oltre quello di una buona gestione metabolica, era di migliorare il PB di 2h59′.
I presupposti c’erano tutti in quanto a Marzo ero riuscito nella mezza di Ferrara a fare 1h23′.

 

La preparazione è stata accurata e metodica, grazie ai saggi consigli del mio coach/amico Franco, e della durata di 3 mesi.
Settimana composta da 4 allenamenti in cui inserivo ripetute, medi, progressivi, lunghi e defaticanti.
Tanto per farci un’idea stiamo parlando di una media settimanale di 80 km!
Ma veniamo a domenica 26 Novembre.
La partenza era fissata alle 8.30 quindi ho scelto di far colazione alle 6.00. Al risveglio avevo 180 mg/dl,  conseguenza anche della difficile gestione delle cene fuori porta, in un ristorantino carino, però troppo carica di carboidrati, annessi e connessi (pasta + crudo e grana + crostata).
Ho mantenuto invariata la basale della sera in Glargine a 14U (0,18 ui/kg, ndr)
Decido di fare 3U di bolo Lispro per 4 fette biscottate con marmellata e the caldo [34 cho, ndr]

Andrea in una foto di repertorio

Lungo le strade la folla si faceva sentire (oltre 10000 atleti) e ovviamente anche la tensione.
Il panorama attorno alla partenza era da cardiopalma con la basilica di Santa Maria Novella a fare da cornice.
Per descrivere il meteo durante la gara riporto uno spezzone tratto dal sito:
“Un’edizione epica quella della 34esima edizione della Asics Firenze Marathon, con la partenza asciutta, poi la pioggia che è caduta pochi minuti dopo il via e le temperature che si sono repentinamente abbassate fino a 7 gradi e anche meno, mentre l’intensità della pioggia aumentava.
Ecco perché gli atleti sono arrivati stravolti al traguardo e molti sono riusciti a chiudere la gara facendo appello a tutte le proprie risorse psicofisiche.”
La prima parte di gara son riuscito a tenere il ritmo.
Un pò prima della mezza ho provato a farmi uno stick per sapere la glicemia e qui la prima sorpresa in quanto il freddo mi aveva congelato le mani e di conseguenza non son riuscito a misurarla. Da qui in poi mi sono avvalso dell’esperienza di ascoltarmi e di non perdere la testa.
Durante la maratona ho integrato con 3 gel rapidi da 24g di carboidrati (tot 72 gr. Cho = 0,30 cho pro kg/ora, ndr) ma tutte le volte ho avuto problemi nell’assimilarli, in quanto mi procuravano nausea anche se già collaudati in altre gare.
Dopo 3h04′ concludo questa maratona molto stanco e provato soprattutto per le avverse condizioni meteo.
Sicuramente il pensiero di vedere mia moglie e figlia ad incitarmi con il sorriso al traguardo, mi ha dato una forza mentale grandissima.
Dopo una decina di minuti dall’arrivo avevo 126 mg/dl (e questo mi ha fatto molto piacere).
Ora non posso nascondere, nonostante tutto, di avere dell’amaro in bocca per il risultato cronometrico.
Come tutti noi “appassionati runners” sappiamo le gare su strada si basano su questo.
Però a mente fredda, visti i 34 anni, posso dire di avere molto tempo davanti per migliorarmi e intanto mettere nel bagaglio delle esperienza tutto quello successo a Firenze.
Alla fine l’importante è non perdere mai la grinta e la voglia di correre (anche metabolicamente controllati) !
Un caro saluto.
Andrea Dal Pero